I Rungger, uniti dalle gare di corsa

In casa corrono tutti. Fa eccezione, ma solo per ora, Johannes che è nato sei mesi fa


Antonella Mattioli


SARENTINO. In casa corrono tutti. Fa eccezione, ma solo per ora, Johannes che è nato sei mesi fa. È il secondogenito di Renate Rungger, azzurra delle lunghe distanze, ed Eduard Lahner, forte runner di Vipiteno. Il piccolo dovrebbe avere la corsa nel dna, perché oltre a mamma e papà anche i nonni Albert e Gertraud e gli zii Hannes, 29 anni, Katharina, 25, e Daniel, 15, corrono. Addirittura la sorellina Valentina, 7 anni, ha gareggiato a Caldaro solo pochi giorni fa nella Corsa a coppie.

QUARTIER GENERALE. La famiglia Rungger abita a Villa Notburga, nel cuore di Sarentino. Una casa antica con la stube tirolese dove si respira il calore di una famiglia, che prima ancora che sportiva, è unita. Intorno alla casa un grande giardino e un bell'orto. In questo angolo di paradiso i Rungger hanno costruito le loro carriere e si allenano tutti i giorni. Il primo è stato Albert: 59 anni, forestale in pensione. Pelle abbronzata, fisico asciutto, snocciola cifre da paura: «Corro da 40 anni: ho nelle gambe 200 mila chilometri di allenamento, 1.200-1.300 gare all'anno. I miei record: 1.03 nella mezza maratona, 28.53 sui 10 mila, 14 sui 5 mila. Ogni giorno faccio 15-20 chilometri di allenamento. Spesso da solo, a volte con Renate che deve rimettersi in forma dopo la seconda gravidanza».

Nei master ha vinto tutto quello che c'era da vincere a livello nazionale e internazionale. A fermarsi non ci pensa minimamente: la corsa, dalla pista alla mezza maratona, maratona e in montagna, è la sua vita. Albert Rungger ha cominciato a correre da bambino: abitava in un maso a San Martino e per andare a scuola c'erano 40 minuti di strada da fare. Per svegliarsi un po' più tardi e arrivare a scuola puntuale, andava di corsa. «L'agonismo però l'ho scoperto dopo il militare, dove ho gareggiato in più specialità: dallo sci al paracadutismo, all'arrampicata. La corsa è quella che mi dà di più». Papà Rungger saluta e parte: lo attendono a San Genesio per una gara. Il giorno dopo era al via della maratonina dei Tre Comuni assieme alla moglie Gertraud.

L'EMULO. È cresciuto vedendo suo papà, sua mamma e sua sorella Renate correre. Hannes, geometra in Provincia, non poteva non imitarli e questo per lui è stato un anno da incorniciare: è andato fortissimo nella corsa in montagna, dove ha vinto tutto o quasi. «Non ho avuto infortuni. Gli altri anni qualche fastidio i tendini me l'hanno dato e questo condizionava gli allenamenti». Suo amico e avversario il compagno di sua sorella: Eduard Lahner, 36 anni, operatore meccanico.

«Prima delle gare ci parliamo, ma poi quando si corre ci sono solo avversari. Lui è forte soprattutto negli ultimi 2-300 metri, quando io in genere ho un calo di rendimento». Chiuderà la stagione domenica con la maratona di Francoforte. Lahner ha invece un problema al ginocchio e per questa stagione ha appeso le scarpette al chiodo. «In inverno preferisco lo scialpinismo: faccio in media 120 mila metri di dislivello». Renate, la compagna conosciuta in gara, non lo segue. Lei, dopo la seconda gravidanza, ha voglia di tornare alle gare: «A gennaio ci sono le prime corse di cross: voglio esserci». Parla Renate Rungger «Mi mancano le competizioni. A gennaio ci sono le prime gare di cross, poi quelle in montagna: voglio esserci».

Renate Rungger, 32 anni, azzurra delle lunghe distanze, assieme al padre Albert, ha ripreso da qualche settimana gli allenamenti nei boschi vicino a casa e sull'asfalto. Sei mesi fa ha dato alla luce Johannes, arrivato sette anni dopo Valentina. La corsa è da sempre la sua passione. Ha cominciato a 4 anni correndo con papà Albert in una gara cittadina. Poi si sono aggiunti mamma Gertraud e suo fratello Hannes. Eduard Lahner, 36 anni di Vipiteno, suo compagno di vita, l'ha conosciuto in gara e del resto non poteva essere diversamente. Renate ha lavorato per anni al quotidiano «Dolomiten» come corretrice di bozze, poi è entrata nel corpo della Guardia Forestale: «Il presidente del gruppo Athesia Michl Ebner da mio datore di lavoro è diventato mio sponsor».

Due settimane fa l'atleta di Sarentino è tornata a gareggiare nella competizione a coppie di Caldaro: si è imposta nella categoria padre-figlia. «È stato solo un piccolo test, ma adesso si fa sul serio: devo smaltire qualche chilo e riprendere il ritmo delle competizioni». Sette anni fa il rientro, dopo la prima maternità, com'è stato? «Splendido. Mi sono ritrovata più forte di prima. L'unica cosa che non è cambiata è la tensione alla partenza». Tra gli obiettivi di Renate la maratona: «Ne ho fatta uno due anni fa a Carpi, ma dal 28' chilometro ho sofferto parecchio». (an.ma)













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