Il blocco dei voucher mette in difficoltà i servizi d’assistenza

In particolare soffrono reperibilità e presenza notturna In attesa di definire la situazione ci si affida al volontariato


di Fabio De Villa


BRESSANONE. In occasione della presentazione del bilancio sociale della Comunità Comprensoriale della Valle d’Isarco, è emersa una situazione di allarme per quello che concerne i vari servizi coperti con i "voucher" (buoni lavoro), tra cui i turni notturni presso la struttura temporanea per uomini senza fissa dimora e per la Casa delle donne.

Fino ad oggi infatti, questo servizio era coperto in parte da persone che, per un importo minimo tramite l’erogazione di voucher, garantivano il servizio della struttura notturna nell’anno di attività 2016.

Le cose però sono cambiate, perché ora senza voucher la Comunità comprensoriale si trova di fronte ad una nuova sfida non certo facile e fino a quando non si troverà una soluzione, le persone coinvolte si sono offerte di prestare il servizio notturno gratis. Un problema, quello dell’abolizione dei voucher che era uscito tempo addietro anche per il pagamento dei nonni vigile nella città vescovile.

Lo specifico dei servizi sociali sottolinea ancora di più l’importanza del volontariato in questa tipologia di settore se si prendono in considerazione le ore messe a disposizione per le persone più bisognose. A conti fatti, per la popolazione del bacino d’utenza dei Servizi sociali Valle Isarco nel 2016 erano attivi, attraverso il coordinatore per i volontari, in totale 93 persone, tra cui 31 donne e 62 uomini. Sotto la direzione della struttura notturna per uomini senza fissa dimora hanno prestato servizio 15 persone, 3 donne e 12 uomini.

Per i servizi di reperibilità nella Casa delle donne si è messa a disposizione invece una sola donna. Complessivamente, quindi 117 persone hanno messo a disposizione gratuitamente il proprio tempo a servizio del prossimo ed insieme hanno donato 8.829 ore del loro tempo per il servizio al prossimo. Per la maggior parte si è trattato della consegna dei pasti a domicilio per persone disabili o anziane, con 5.484: per fare questo i volontari hanno percorso 29.152 chilometri con i loro mezzi privati. Tutte le persone impiegate in questo settore hanno compiuto questo importante servizio con grande senso di responsabilità, occupandosi di sostituire altri volontari in caso di impedimento, consegnare in maniera regolare e senza attriti, tenere il veicolo sempre pulito, con gomme corrispondenti alla stagione, controlli e riparazioni periodiche. Così come la consegna dei pasti a domicilio, anche i servizi notturni della Casa delle donne e della Struttura notturna per uomini senza fissa dimora non sono più concepibili senza il fondamentale sostegno dei volontari.

Nel 2016, solo in queste due strutture, 1.084 ore di lavoro sono state coperte da volontari. Infine, va detto che il coordinatore ed i responsabili delle varie strutture si sono impegnati a rafforzare il senso di appartenenza dei volontari, organizzando alcune piccole attività in comune.













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