Il «boiler» di 40 metri è un’opera d’arte

La nuova torre del teleriscaldamento cambia lo skyline di Bolzano. E dal prossimo anno sarà illuminata da mille colori


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Sarà la più grande scultura d'arte contemporanea d'Europa. E potrebbe sembrare, a guardarla da lontano, che tocchi Castel Firmiano. Illuminata di notte, ma di luci tutte sue: che si muovono e cambiano e poi si alzano e si abbassano e tornano dv'erano dopo un po'. Una torre d'avvistamento o un faro, come quello di Alessandria che era una delle sette meraviglie del mondo antico. Perchè alta, la torre. Quaranta metri che già dominano lo skyline della città. Da finita, sarà un nuovo simbolo di Bolzano. Ed è arte applicata alla tecnologia. Alperia, aveva bisogno di una "torre di accumulo", una sorta di gigantesco boiler, per conservare l'acqua calda del teleriscaldamento, e ha pensato di usarla anche come ingresso contemporaneo alla città. Un segnale di luce e di luci. E ha dunque deciso, dopo un concorso di idee, di affidarne l'esecuzione architettonica a Valentina Bonato e quella artistica a Julia Bornefeld. Che non è una donna come tante. Perché usa tutto, la fotografia, le installazioni, i video, persino la danza per manifestare il suo pensiero estetico. Impegnata anche nel femminismo, indagatrice del ruolo delle donne a questo mondo, è stata protagonista alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano. Le sue opere sono al Museion, qui a Bolzano. E in tanti altri luoghi dell'arte contemporanea. È nata a Kiel ma vive tra Brunico e Berlino. Quella che ha compiuto si chiama, in termini tecnici e architettonici, un'«opera di mitigazione». Perché l'uso non sia fine a se stesso. E i bisogni anche aziendali non si limitino a produrre strutture ma anche forme possibili. O improbabili. E dunque inedite. Ma comunque dei "segni". Era quello che Alperia voleva, anche se l'operazione è stata iniziata quando era ancora Sel. «Abbiamo pensato a un concorso tra artisti - dice ora Paolo Vanoni, a capo delle strategie aziendali - ma di grande qualità internazionale. Il senso dell'operazione era mirato a affiancare ad una struttura che testimonia l'evoluzione tecnologica di Alperia, il suo ruolo di motore energetico del territorio, un'invenzione formale. Perché modernità non è solo industria e progresso ma anche estetica». O nuove frontiere dell'immaginario e dell'immaginato. In questo caso le luci. Che ruoteranno. E cambieranno il contorno, il Landscape, delle porte di Bolzano e della sua collina che conduce al castello. La si vedrà da lontano, la torre. Come, appunto, un faro 2.0. I lavori sono iniziati (la torre alta 40 metri è già lì), e si concluderanno con la consegna anche dell'opera d'arte nel luglio del prossimo anno. Ci saranno delle scale, nella torre-scultura. Che consentiranno di salirci in cima e di vedere dall'alto tutti i dintorni di Bolzano, la valle e le sue montagne. Costo: circa 3 milioni. «È un regalo, un gran regalo che si è voluto fare alla città», dice ancora Vanoni. Ma avrà, naturalmente, un valore, seppur nascosto dall'opera della Bornefeld, estremamente strategico per Alperia. Entrata in funzione da poco, servirà ad accumulare e a conservare l'acqua calda proveniente dal calore prodotto dall'inceneritore per poi sostenere il teleriscaldamento del territorio. Un doppio effetto: accumulo ma anche ottima potenza di pompaggio dovuta proprio all'altezza da cui "pioverà" l'acqua, il combustibile del teleriscaldamento. Contiene, a regime, 5850 metri cubi d'acqua, riscaldati a 95 gradi. È in grado di accumulare una potenza di 220Mwh. «In questo modo - dicono ad Alperia- siamo sempre in grado di fronteggiare i picchi di domanda o di temporaneo malfunzionamento e garantire la fornitura costante di energia pulita». Circa 70 i milioni investiti per la tecnologia e le strutture di distribuzione e pompaggio. Il principio è elementare ma la sua declinazione, oggi, è di eccellenza tecnologica. Ed è quello dei vecchi serbatoi che, ad esempio, punteggiano i tetti newyorkesi per rifornire d'acqua i condomini della grande mela. E la torre consentirà ad Alperia di estendere la sua rete di teleriscaldamento, raggiungendo l'ospedale e le altre zone urbane da servire. Per questo è stata costituita da poco "Ecoplus", una nuova divisione di Alperia che riunisce tutto ciò che riguarda il teleriscaldamento e le nuove frontiere della distribuzione dell'energia pulita. Il gigantesco "boiler" avrà, conclusi i lavori di "mitigazione" artistica, una pannellatura di alluminio retroilluminata. Sarà costellata di fori.

Come fossero grandi bolle d'acqua. La luce le percorrerà forando così le notti bolzanine e mostrando nuove prospettive di modernità.













Altre notizie

Attualità