Il corteo dei bambini contro smog e traffico 

Chiesti al Comune targhe alterne e ticket per i pendolari


di Antonella Mattioli


BOLZANO. Ognuno ha la “sua” ricetta, però tutti chiedono la stessa cosa: ridurre traffico e inquinamento. Ieri in duecento, arrivati soprattutto da Gries ma anche dagli altri quartieri, sono scesi in piazza per chiedere provvedimenti in tempi brevi: si va dalle targhe alterne, all’introduzione del ticket per i pendolari, all’uso del tratto di autostrada da Bolzano sud a Bolzano nord come tangenziale.

La manifestazione, organizzata da un gruppo di cittadini di Gries, è partita da piazza Mazzini. Il corteo ha sfilato per le vie del centro storico - passando per corso Libertà e ponte Talvera fino in piazza Municipio - con grandi manifesti e le mascherine sulla bocca. Tanta gente comune, tra loro anche mamme con i bambini piccoli al seguito, ma anche consiglieri comunali e provinciali di Verdi e Cinque stelle: da Riccardo Dello Sbarba a Rudy Benedikter, e poi Caterina Pifano, Maria Teresa Fortini, Paul Köllensperger.

L’inquinamento. Non è la prima volta che a Bolzano i cittadini scendono in piazza per chiedere misure per ridurre la pressione delle auto sul capoluogo, ma si era trattato di iniziative limitate ad un quartiere - in passato c’erano state in via Resia, in via Claudia Augusta e più recentemente in via Vittorio Veneto - quella di ieri invece è stata una manifestazione che ha riguardato l’intera città. Oggi c’è la consapevolezza che il problema è generale. Le ultime rilevazioni, fatte dal Laboratorio di chimica e fisica dell’Agenzia provinciale per l’Ambiente, parlano di continui sforamenti per quanto riguarda il biossido di azoto, l’inquinante prodotto dal traffico e in particolare dai diesel.

La causa è presto individuata: c’è l’A22 che passa sopra la città e poi c’è l’inerzia delle precedenti amministrazioni. Per troppi anni, mentre nel resto della provincia si costruivano tangenziali per portare fuori le auto, a Bolzano si litigava su quale fosse la soluzione migliore. Risultato: i finanziamenti provinciali sono andati altrove e nel capoluogo non si è fatto nulla.

«In via Fago soprattutto al mattino - assicura Irene Magagna - la situazione è indecente: la strada è tutta una colonna di auto e pullman extraurbani; l’altro giorno c’era persino un camion con il rimorchio». Stessa musica dall’altra parte della città: in via Claudia Augusta, dove il momento più critico, è la sera quando i pendolari tornano a casa. «È un incubo - dice Alfred Nussbaumer - mentre si continua a tenere chiusa viale Trento». Lisa Mauroner abita a Castel Novale (la Sill) almeno lì traffico non ce n’è, ma lei c’era comunque alla manifestazione di ieri con Clemens, il figlio di nove anni: «Io mi sono attrezzata - racconta - ho messo sulla bici due borsoni e non uso praticamente mai la macchina. Neppure quando piove. Lo stesso dicasi per mio figlio».

Le richieste. La manifestazione si è conclusa in piazza Municipio e una delegazione composta da Melitta Pitschl, portavoce del comitato di Gries, da Claudio Campedelli e Argante Brancalion del Comitato Ambiente e salute, e da una mamma con tre bimbi al seguito Marc, Mattia e Janika, è stata ricevuta in sala di giunta dal sindaco Renzo Caramaschi, dal vice Christoph Baur e dall’assessora verde Maria Laura Lorenzini. Il sindaco ha assicurato che dopo anni di stallo, la situazione sta migliorando: ci sono progetti a medio termine come quello previsto a Bolzano sud e il tram; a lungo c’è il trasferimento dell’A22 in galleria; a breve il potenziamento di ciclabili e mezzo pubblico. Ma la delegazione ha chiesto interventi subito: dalle targhe alterne al potenziamento dei mezzi pubblici e delle ciclabili, fino al ticket d’ingresso. L’impegno dell’ amministrazione e dei portavoce della protesta è quella di rivedersi tra qualche settimana per fare una scaletta degli interventi.

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