Il dilemma rotatorie con la priorità ora maggiore a sud

L’ingresso è più rischioso all’incrocio via Kennedy-via Diaz Ma i tempi qui si allungano: l’esproprio è di area demaniale


di Bruno Canali


LAIVES. Due rotatorie stradali agli ingressi nord e sud della città di Laives. Le prevede il piano generale del traffico, per arrivare ad avere "l'effetto portone" e anche per diminuire l'effettiva pericolosità oggi rappresentata dagli incroci tra via Kennedy e via Sottomonte (a nord) e tra via Kennedy e via Armando Diaz (a sud).

Delle due rotatorie, quella della quale si parla da maggior tempo è sicuramente per l'incrocio di via Sottomonte e infatti, nei piani dell'amministrazione comunale dovrebbe essere proprio questa a vedere la luce per prima.

In termini di pericolosità però, non è da meno neppure l'incrocio tra via Kennedy e via Diaz, alla periferia sud di Laives, proprio davanti alla caserma "Guella". Non è molto tempo che a quell'incrocio è stata cambiata la viabilità per agevolare il transito dei grossi Tir diretti al magazzino di frutta "Kaiser Alexander", in via Fabio Filzi. Siccome avevano grosse difficoltà di manovra presso l'incrocio tra via Kennedy e via Vadena, si è deciso di cambiare: via Diaz non è più (come un tempo) a senso unico per chi arriva dalla parte bassa della città, ma a doppio senso di marcia. In questo modo, chi arriva a Laives da sud, invece di dover raggiungere l'incrocio con via Vadena, può svoltare subito in via Diaz.

Così però il rischio è maggiore, perchè in quel tratto di via Kennedy c'è sempre notevole traffico e gli automobilisti tendono a fare la manovra di svolta in velocità, prima che arrivi un mezzo dalla parte opposta. E' lo stesso rischio del resto che si manifesta all'incrocio tra via Kennedy e via Sottomonte, all'ingresso nord della città: anche lì, chi arriva da nord e vuole svoltare verso via Sottomonte, oggi lo fa con velocità spesso elevata. Incidenti in quel punto della viabilità non ne sono certo mancati nel tempo e quasi sempre per questioni di precedenza. Proprio le rotatorie stradali potrebbero, in questi casi, contribuire a ridurre il rischio di incidenti gravi, almeno perchè, quando si imboccano, bisogna per forza rallentare. Quanto tempo ci vorrà per averle comunque non è dato sapere: il nodo principale è rappresentato dai costi e dagli espropri di terreno privato, perchè gli spazi oggi a disposizione, a nord come a sud, sono insufficienti per una ben che minima rotonda.

Ancora più complicata la situazione per quella a sud della città, perchè lì bisognerebbe invadere terreno demaniale (quello della caserma Guella) e si sa quanto farraginose e complicate siano queste trattative con lo Stato.

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