Polizia

Il dolore dei colleghi della questura di Bolzano per la morte di Luigi Amato

In Largo Palatucci era arrivato nel 1996, alle Volanti e poi alla Digos. Il decesso a San Mango Piemonte, in Campania



BOLZANO. Forte il dolore e l'incredulità in questura a Bolzano per la morte di Luigi Amato, classe 1967, per dodici anni in servizio nella struttura di Largo Palatucci: Amato è stato trovato senza vita, a San Mango Piemonte, in Campania.

Arrivato nel capoluogo altoatesino nel 1996, aveva lavorato alla Squadra volanti e alla Digos poi e se n’era andato per tornare nel salernitano, sua terra d’origine. Dopo incarichi alla questura di Salerno, per tre anni è stato alla guida del commissariato di Nocera Inferiore. Nel maggio dello scorso anno era stato promosso primo dirigente e, da qualche tempo, aveva ottenuto un prestigioso incarico alla Dia di Roma.

«L’ultima volta, l’ho sentito l’anno scorso, a maggio, per congratularmi per la sua promozione – racconta incredulo e addolorato Stefano Mamani, primo dirigente alla questura di Bolzano fino a pochi giorni e ora in pensione – perché avevamo lavorato a lungo insieme e, oltre ad un rapporto professionale, eravamo diventati amici. Era un ragazzo davvero in gamba, molto sportivo, impegnato anche con il Soccorso alpini, era uno sciatore provetto e amava fare fuori pista, tanto che una sua immagine, che lo ritraeva impegnato in una discesa in Val Senales, era stata utilizzata per un poster di promozione turistica della Val Venosta».

Dopo il trasferimento in Campania, dettato dal desiderio di riavvicinarsi alla famiglia, Amato aveva continuato a portare avanti la sua passione per lo sport. Ovviamente non in montagna, ma in mare aperto: formidabile nuotatore, con un passato da pallanuotista nella Vigor Salerno, aveva partecipato a numerose gare di nuoto di fondo con i colori delle Fiamme Oro, ottenendo ottimi risultati anche su quel fronte.

Per quanto riguarda il suo impegno in divisa, aveva prestato servizio alla Digos, alla Sezione Volanti e all’Anticrimine della questura di Salerno, poi il suo ultimo incarico a Nocera Inferiore, territorio tutt’altro che facile. Lì aveva condotto numerose indagini contro traffico di stupefacenti e malavita organizzata, conclusesi tutte con brillanti operazioni. Impegno premiato meno di un anno fa con la promozione che preannunciava nuovi prestigiosi traguardi in una carriera già molto brillante. Ieri, invece, è arrivata la fine di tutto. «Una persona di elevato spessore morale e professionale – lo ricorda Vincenzo Tommaseo, già alla guida della Polfer, anche lui in pensione – . Umile, disponibile e sempre sorridente. Lo ricorderò sempre con grande affetto».













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