Il caso

Il grido di una ragazza sui social: «Aiuto, salvateci da mio padre»

L’ex moglie e i tre figli hanno lasciato Bolzano e vivono in un’altra città, ma l’incubo non è finito. Pedinamenti, minacce e aggressioni hanno portato a una trentina di denunce, ma non sono arrivati provvedimenti



BOLZANO. Una vita da incubo. Un'esistenza vissuta in una costante paura, che segna ogni minuto della giornata e condiziona anche la scelta più banale, come può essere quella di uscire di casa. Quello che stanno passando, ormai da molti anni, una donna bolzanina e i suoi tre figli è un vero Inferno. A renderlo tale è l'ex marito e il padre dei tre ragazzi. Un irreprensibile professionista bolzanino, almeno all'apparenza, molto conosciuto e stimato in città. Una vicenda sconcertante che, nelle scorse ore, una delle figlie ha voluto rendere nota attraverso il suo profilo social. Il padre, da sempre severo al limite del sadismo - «il voto con cui ero uscita alle medie non l'aveva soddisfatto, per questo mi ha rincorso e picchiata nel parco davanti a tutti. Erano intervenute l'ambulanza e la polizia» racconta la figlia -, si è trasformato in un vero persecutore una decina di anni fa, quando la donna ha deciso di separarsi, illudendosi di mettere fine all'incubo. «È sempre stato tremendo, sia con me che con i figli - racconta - ma dopo la separazione, le cose sono peggiorate».

Incomprensibile impunità

Decine di messaggi minacciosi e offensivi, appostamenti sotto casa e pedinamenti a scuola e all'università frequentate dalle due figlie, ora maggiorenni. Tutto questo, negli anni, ha portato ad almeno una trentina di denunce nei confronti dell'uomo, alcune presentate anche da dirigenti scolastici, testimoni di episodi sconcertanti. Incredibilmente, però, fino ad ora quelle denunce non hanno avuto alcun seguito. «Dopo il pestaggio della figlia al parco - spiega l'ex moglie - se l'era cavata patteggiando una semplice sanzione. Poi nient'altro. Nessun divieto di avvicinamento. Lui continua a ripeterci che è un intoccabile e, a questo punto, credo abbia davvero ragione. Mi chiedo come sia possibile che le segnalazioni, le denunce, le richieste d'aiuto e tutti gli episodi di violenza di cui s'è reso protagonista non abbiano sortito ancora alcun provvedimento nei suoi confronti».

La fuga da Bolzano

La situazione ha raggiunto livelli tanto intollerabili che, qualche anno fa, la donna e i figli hanno deciso di lasciare Bolzano per cercare di ricominciare un'altra vita altrove. «Ci siamo trasferiti in una regione del centro Italia - spiega - ma poi, dopo un po', abbiamo deciso di tornare al nord, in una città dove i ragazzi avrebbero potuto vivere un'esistenza tranquilla e proseguire i loro studi». Ma la tranquillità era solo un miraggio. E il motivo è presto detto. «Il più piccolo dei miei tre figli è ancora minorenne - spiega l'ex moglie - e, quindi, visto che nei confronti del mio ex marito non è stato preso ancora alcun provvedimento, io sono obbligata a informarlo sugli spostamenti del ragazzo e, di conseguenza, anche sui miei». Ma la distanza che separa la famiglia da Bolzano sembra non influire minimamente sui propositi dell'uomo, che si sposta di frequente per lavoro e che è entrato ben presto in azione anche lì. L'ultimo episodio risale a sabato scorso, quando ha inseguito l'ex moglie e le due figlie, bloccando poi la portiera della loro auto, su cui avevano trovato riparo, cercando di non farle ripartire. Prima sono state soccorse da un passante, anche lui pesantemente insultato, poi sono arrivati i carabinieri. «Abbiamo passato tre ore in caserma a raccontare gli ultimi 10 anni della nostra vita».

Una persecuzione

Un tatuaggio o un piercing fatti dalle due giovani danno il via a un vero e proprio fiume di messaggi del padre, carichi di rabbia e di insulti pesantissimi. Epiteti che nessun uomo dovrebbe rivolgere a una figlia. Come se non bastasse, nel mirino del professionista sono finiti anche i fidanzati delle due ragzze. Uno dei quali, pochi giorni fa, ha denunciato il "suocero" per minacce e discriminazione razziale. «Questo uomo - è il disperato appello affidato ai social dalla figlia - se così si può definire, ha seri problemi, non so se mentali, ma sicuramente di alcolismo. Questo uomo, padre di tre figli, continua a perseguitarci, seguirci, insultarci, minacciarci, picchiarci e pensa di avere il diritto di vedere i suoi figli, noi che siamo maggiorenni e mio fratello quasi. (Il nome, ndr)) è un pericolo e prima che succeda il peggio spero che qualcuno mi ascolti, soprattutto dopo tutto quello che sta succedendo ultimamente. Noi abbiamo paura di questo essere, paura che con un bicchiere di troppo, che con la luna storta o qualunque altra cosa possa capitare il peggio a una di noi. Mi auguro che questa sia la volta buona e che qualcuno mi dia ascolto, e se così non sarà, io continuerò a battermi per proteggere la mia famiglia». 













Altre notizie

Attualità