Il gruppo Holzmann: «Non siamo finiti»

Flop della lista alla Camera, i consiglieri comunali stanno con lui. Urzì infierisce: adesso si capisce il suo vero peso


di Francesca Gonzato


BOLZANO. Fratelli d’Italia escluso dalle elezioni per la Camera. Un brutto colpo per Giorgio Holzmann , che il giorno dopo la rinuncia a depositare la lista per mancanza delle mille firme necessarie, ribadisce: «Non voglio parlare di sconfitta». Via libera senza problemi invece alla sua candidatura al Senato nel collegio Bolzano-Bassa Atesina. E dagli avversari partono stoccate e veleni. In consiglio regionale ieri circolavano sorrisi inequivocabili .Lunedì sera il gruppo di consiglieri e militanti più vicini a Holzmann si è riunito per discutere di quanto accaduto. C’era stata una diffidenza iniziale verso il progetto Fratelli d’Italia, cui Holzmann ha aderito per primo. Poi la maggior parte del gruppo storico ha seguito il deputato, abbandonando il Pdl. È questa scarsa convinzione che ha azzoppato la raccolta della firme? La risposta che arriva è negativa. Holzmann sottolinea: «Roma ci ha mandato solo lunedì sera i moduli. Abbiamo iniziato i banchetti martedì, poi c’è stato un giorno di brutto tempo e la nevicata di domenica, che è stato il colpo finale. Oltre a questo, eravamo in campo solo noi bolzanini, a Trento non c’era nessuno per la raccolta della firme. Più che di flop parlerei di infortunio tecnico». Alberto Sigismondi assicura che nella riunione di lunedì nessuno ha sbattuto la porta a Fratelli d’Italia: «Al contrario, c’è voglia di riscatto. È andata male, ma non abbiamo tempo di leccarci le ferite, perché le elezioni provinciali sono alla porta. L’obiettivo adesso è proseguire, radicarci nel territorio». Paolo Bertolucci accusa: «Non ce l'abbiamo fatta a raccogliere le firme, pazienza... Andiamo fieri di avere agito mancando l'obiettivo per un soffio, ma in piena onestà e rispetto delle regole. Ma siamo davvero sicuri che le firme di tutti coloro che sono riusciti nell'impresa siano autentiche? Il sospetto c’è». Christian Bianchi commenta: «Un grande dispiacere. C’è chi ha avuto la fortuna di raccogliere le firme con più giorni a disposizione, almeno si risparmiassero l’ironia contro di noi. Useremo le elezioni politiche per farci conosce, sapendo che l’obiettivo sono le elezioni provinciali. Non partiamo da zero, essendo presenti con consiglieri a Bolzano, Laives, Bronzolo, Egna e Vadena. Restiamo l’alternativa a chi non si riconosce nel Pdl di Michaela Biancofiore, nella Destra o CasaPound».

Fratelli d’Italia si è fermata sotto quota mille, pur avendo numerosi consiglieri comunali a disposizione. Ce l’hanno fatta invece tanti altri, tra cui i debuttanti Fermare il declino, Casapound, Movimento 5 Stelle e Rivoluzione civile. E allora c’è chi punta il dito su questi esempi e infierisce sull’avversario. E scommette: «A Roma hanno preso malissimo questa esclusione, che danneggia tutto il movimento di Fratelli d’Italia. Potrebbe arrivare una espulsione». C’è chi si limita a segnare il punto. Così Alessandro Urzì (Alto Adige nel cuore): «Nessuna sorpresa per l'esclusione di Fratelli d'Italia. Da dieci anni sostengo come Holzmann sia solamente un fenomeno mediatico, senza alcun consenso reale. Ogni volta che si è messo in gioco fuori dai listini bloccati, che gli hanno permesso l'elezione in Parlamento, è stato brutalmente sconfitto. Lo aspettiamo alla prova del collegio senatoriale. Una candidatura nata solo per dividere».

Visti i toni, difficile immaginare che questo infortunio spinga verso un ricompattamento del centrodestra. Lo ammette Mauro Minniti (La Destra): «Se non si è riusciti nemmeno a presentare un candidato unico per il Senato di Bolzano.... Arriverà il momento che qualcosa sboccerà e non per merito dei ras di partito ma degli elettori. La Destra è a disposizione e non necessariamente il nuovo contenitore si dovrà chiamare La Destra». Il movimento di Francesco Storace correrà sia alla Camera che in tutti i collegi senatoriali altoatesini.

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