Tentato omicidio

Il marito di Waltraud Kranebitter: «Finalmente torniamo a respirare»

Il sollievo di Robert Auer dopo l’arresto del genero in Germania per l’accoltellamento della moglie nel seminterrato di via Cavour. Potrebbe essere estradato nelle prossime ore. La fisioterapista, 62 anni, è uscita dalla terapia intensiva



BOLZANO. Nella tarda serata del 13 febbraio, nel seminterrato di una palazzina al civico 8 di via Cavour, la sessantaduenne fisioterapista Waltraud Kranebitter Auer era stata accoltellata al collo e al volto. Il principale sospettato per quella brutale aggressione, che solo per un miracolo e per la tempestività dei soccorsi, non aveva avuto esito fatale, era stato fin da subito il genero della donna, Benedict Chika Ibolekwu, trentasettenne nigeriano residente in Germania, con cui i rapporti si erano definitivamente incrinati negli ultimi mesi.

Nel pomeriggio di lunedì, la polizia tedesca ha rintracciato e arrestato Chika Ibolekwu, destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dal giudice per l'indagine preliminare di Bolzano perché gravemente indiziato del tentato omicidio aggravato. La figlia di Kranebitter aveva rotto la relazione con l'uomo, si era allontanata da lui ed era tornata a vivere con i due figli dai genitori, a Bolzano. Una rottura, a quanto sembra problematica, che avrebbe spinto la donna, secondo quanto era emerso, a rivolgersi ad un centro antiviolenza del capoluogo.Il trentasettenne è stato trovato a Monaco, in un appartamento nella sua disponibilità.

La polizia tedesca ha anche posto sotto sequestro cellulari, tablet, laptop ed un mazzo di chiavi dell'uomo. Un arresto compiuto grazie alla collaborazione subito avviata tra i carabinieri di Bolzano e la polizia germanica e grazie al coordinamento tra la Procura di Bolzano e la Procura Generale di Monaco. Il provvedimento, che è stato eseguito solo pochi giorni dopo l'emissione, trova origine nell'esito di quanto emerso durante le complesse indagini.

Indagini che si erano fin da subito concentrate sulle celle telefoniche che hanno rivelato la presenza del trentasettenne a Bolzano, quella sera, proprio nell'area di via Cavour. Improbabile si trattasse di una coincidenza, anche perché di Chika Ibolekwu, dopo i fatti, s'era persa ogni traccia. In mano agli inquirenti, a rafforzare i sospetti nei confronti dell'uomo, non ci sarebbe solo questo elemento. Nell'ambito dello stesso procedimento, inoltre, è stato emesso anche un ordine europeo di indagine finalizzato alla ricerca di ulteriori elementi probatori.

Robert Auer, marito della vittima, è sollevato. «Torniamo a respirare nuovamente, dopo queste settimane in cui ci sembrava di vivere in una situazione di pericolo», spiega Auer. «A mia figlia gli inquirenti lo hanno comunicato ieri (lunedì, ndr) e adesso lasciamo che la giustizia faccia il suo corso», ancora il marito di Waltraud Kranebitter Auer. «Pensi che anche mia figlia usciva sempre accompagnata da almeno due o tre persone, proprio per questa situazione di insicurezza, ma ora l'aria è cambiata», evidenzia Robert Auer, consigliere Svp della circoscrizione Centro, che la sera dell'aggressione era a cena a casa della sorella insieme alla figlia.

Nel frattempo, Waltraud Kranebitter sta meglio e ha potuto lasciare il reparto di terapia intensiva. La donna era rimasta per diversi giorni in coma farmacologico, sedata, ma non era mai stata in pericolo di vita.

Dalla ricostruzione della vicenda sembra che la fisioterapista sia stata vittima di un vero e proprio agguato. Era, infatti, saltata la corrente, per l'ennesima volta in pochi giorni anche in altri appartamenti del condominio, e così la donna, che si trovava in casa da sola con i tre nipoti, era scesa in cantina per riattivare i contatori della luce che, forse di proposito, erano stati staccati. Lì, la fisioterapista era stata aggredita davanti all'ascensore con un coltello, con il quale le era stata tagliata la gola e le erano state inflitte diverse altre ferite. Era stata anche picchiata, aveva perso sangue e presentava un versamento cerebrale. «Mia moglie è scesa nel seminterrato per ripristinare la corrente - aveva raccontato Auer - immagino pensasse di metterci pochi secondi e perciò ha lasciato la porta di casa aperta». Le urla della donna sono state sentite da un vicino che ha allertato i soccorsi. I bambini intanto hanno continuato a dormire.

Il trasferimento in ItaliaBenedict Chika Ibolekwu, che attualmente si trova in carcere in Baviera, potrebbe essere estradato in Italia già nelle prossime ore. P.T.













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