il caso

Il ministro Pinotti: Kompatscher metta il tricolore

Nuovo intervento del governo: "Lo invito a ripensarci, bandiera simbolo dell'unità del Paese"



Bolzano. Nuova puntata del botta e risposta tra il ministro delle difesa Roberta Pinotti e Arno Kompatscher sul rifiuto di esporre il tricolore dagli edifici della Provincia di Bolzano in occasione del 24 maggio nel centenario della Granfe Guerra. Kompatscher ha motivato il no alla bandiera italiana sostenendo che "non c'è niente da festeggiare".

«Il 24 maggio non si festeggia nulla - ha replicato nel tardo pomeriggio il ministro all'Agi -. Si ricordano, per non dimenticare, i 600mila morti e il milione e mezzo di feriti, si ricorda la sofferenza di milioni di donne e uomini. Non si festeggia nulla - ribadisce il ministro - sollecitiamo la memoria a ricordare e a onorare i caduti di quella terribile esperienza che costituì comunque un passaggio fondamentale verso l’Italia di oggi. Bene l’adesione della provincia di Bolzano al minuto di silenzio per ricordare tutte le vittime ma invito il presidente Kompatscher a ripensare al suo proposito di non esporre il tricolore e a partecipare attivamente a tutte le commemorazioni promosse non dal ministero della Difesa ma dal Comitato per il Centenario della Prima Guerra Mondiale. Sono manifestazioni tese a rafforzare la memoria e l’unità del Paese».

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 Il ministro Pinotti era intervenuta una prima volta sul caso nel corso della puntata di Porta a Porta di giovedì sera: «Non so il perchè della presa di posizione di Kompatscher. L’Italia è comunque unita e in tutto il lavoro che è stato fatto per ricordare i 100 anni della Grande Guerra si è tenuto conto della tragedia e dei migliaia di morti. Nelle celebrazioni si ricorderanno i morti e la tragedia che è stata quella guerra. E il film ’Fango e glorià che sarà trasmesso dalla Rai - ha proseguito Pinotti - è il racconto delle vicende terribili, della vita di trincea. È stato un pezzo di Storia che va ricordato».

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Nella mattinata di oggi la replica di Arno Kompastcher: "L'inizio di una guerra - ha ribadito Kompatscher - non è un evento da festeggiare. Per questo motivo mi sembra inappropriato esporre le bandiere nella giornata di domenica e ribadisco che non sarà fatto sugli edifici pubblici di mia competenza. Diverso sarebbe stato se ci avessero chiesto di esporre le bandiere a mezz'asta, in segno di lutto per le morti e le sofferenze che la Prima guerra mondiale ha causato in tutta Europa e non solo. "Nella giornata di domenica - prosegue il governatore - accoglierò invece l'invito ad osservare un minuto di silenzio in memoria di tutte le vittime dell'evento bellico e della distruzione che la guerra sempre porta con sé. Il messaggio è chiaro: ricordiamo un tempo di tragica sofferenza e ci impegniamo affinché eventi del genere non si ripetano".

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