Il nuovo prefetto: «Imparerò il tedesco»

Valenti: il dialogo deve essere un modello per l'intero Paese e affronterò le diversità



BOLZANO. Il provvedimento c'è, reso ufficiale dal Consiglio dei ministri. La decorrenza anche: primo maggio, a pochi giorni dall'adutana degli Alpini dell'11-13 maggio. Quel giorno si insedierà Valerio Valenti - attualmente vice prefetto vicario a Venezia - che prenderà il posto dell'attuale commissario del governo di Bolzano, Fulvio Testi. Il 53enne, originario di Trapani, intanto si sta preparando per affrontare le sfide e gli impegni della sua "nuova terra". Le dispiace lasciare Venezia? «Certo. Ma allo stesso tempo sono molto felice di trasferirmi a Bolzano per affrontare nuove sfide. Non avrei mai immaginato di lasciare Venezia per l'Alto Adige, ma quando l'ho appreso, tre giorni prima della nomina, ne sono rimasto colpito positivamente. Penso sia una destinazione gratificante». Il suo arrivo è previsto per il primo maggio, a pochi giorni dal'adunata degli Alpini. Preoccupato? «Sono molto tranquillo, perché sicuramente è già stato tutto preparato alla perfezione in vista dell'avvenimento. Ammetto: beneficerò del lavoro che è stato fatto in questi mesi dal mio predecessore. Per me si tratterà, e ringrazio chi mi ha preceduto, di occuparmi della parte finale. Sono assolutamente sereno, perché so che chi sta operando ha fatto il suo dovere». Che cosa della sua esperienza professionale porterà con sé a Bolzano? «Ognuno di noi, chi più chi meno, ha un bagaglio di esperienze fatte sul campo e ha affrontato grandi eventi, come può essere ritenuta l'adutana. Personalmente, insieme all'intera struttura, abbiamo gestito a Venezia la visita del Papa Benedetto XVI. Ho gestito anche la Coppa America di vela, al seguito del quale si sono riversate migliaia e migliaia di persone in città. Sono fatti che nella vita di un collega, di un dirigente, di un prefetto, si percorrono. In pratica, sono esperienze già vissute. A Bolzano c'è una struttura che ha personale, risorse ed intelligenza: quindi tutto sarà già programmato alla perfezione quando arriverò io. E poi, parliamo di un evento di festa. Gli Alpini non hanno mai portato problemi. Si tratta di gestire un numero elevato di persone. E questo l'ho già fatto in passato. Sono dinamiche che si ripetono». E' mai stato a Bolzano? «Sono stato da turista in Alto Adige, anche di recente. Venezia è molto vicina, quindi mi è capitato di prendere la macchina e di fare un giro in Alto Adige insieme a mia moglie e a mio figlio. Ho degli amici a Bolzano e anche nella vicina provincia di Trento. L'ultima volta sono venuto al Mercatino di Natale». Inizierà a studiare il tedesco? «Inizierò sin da subito: l'ho promesso a me stesso, ma è anche una forma di rispetto nei confronti degli altoatesini di madre lingua tedesca. Mi darò da fare». Conoscce le particolarità di questa terra? Capita che si debbano affrontare "scontri etnici"... «Studierò anche la storia e le dinamiche più recenti della provincia. Conosco le pecularietà di questo territorio. Sono temi interessanti e molto attuali, in una visione più europea ed internazionale. Affronterò la riaffermazione di diversità e il confronto tra vari confini. Per me, il dialogo deve essere un modello per il resto del Paese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità