Il papà-alpinista: «Jonas ha lasciato il cuore sulla montagna»
Il giovane Jonas Hainz è morto a 25 anni dopo una caduta sul Monte Magro. Il padre Christoph: «Non gli ho mai proibito di scalare»
BOLZANO. «Era benvoluto da tutti. Amava scalare, aveva il cuore sulla montagna e l’ha lasciato lì»: ha la voce spezzata dal dolore Christoph Hainz, mentre ricorda il figlio Jonas, vittima del tragico incidente di sabato 29 ottobre sul Monte Magro. Il 25enne alpinista ha compiuto un volo di 300 metri ed è deceduto sul colpo a causa della caduta, dovuta presumibilmente a una scivolata o al cedimento di un appiglio.
A nulla sono serviti i soccorsi. «A dare l’allarme è stata la sua fidanzata - prosegue il padre Christoph, tra i massimi scalatori altoatesini degli ultimi decenni -. A quel punto abbiamo chiesto aiuto a una guida alpina, ma non c’è stato nulla da fare. Io ero appena arrivato dalla Grecia, ero in viaggio quando hanno trovato il corpo sotto la parete». La salma è stata recuperata domenica mattina a 2.400 metri di altezza dal Pelikan 2 con l’aiuto del verricello. La via che stava percorrendo era impegnativa, ma Jonas era considerato da tutti un alpinista esperto.
Nel «free solo», l’arrampicata solitaria senza corde o imbragature, ogni attimo può essere fatale. Jonas Hainz però era reduce da un’impresa ben più grande del Monte Magro: a settembre aveva scalato la “Moulin Rouge”, una via di 400 metri al nono grado di difficoltà sulla Croda Rossa, la parete del Catinaccio. Una via aperta nel 2002 dal padre e da Oswald Celva. «Un paio di mesi fa mi complimentai con lui per questa grande prestazione. Io stesso feci diverse scalate in free solo e a quel punto lui si appassionò. Mi diceva sempre ciò che voleva fare, ma mai quando. Io venivo a saperlo solo dopo. Sabato però mi aveva avvisato e io gli ho lasciato delle raccomandazioni, dicendogli che il percorso era friabile e che doveva stare attento. Ma sicuramente non sono un padre che vieta al figlio queste cose», racconta commosso Christoph Hainz.
La notizia ha scosso tutto il mondo della montagna. Reinhold Messner compreso. La leggenda brissinese conosce bene Hainz senior, tanto da averlo citarlo più volte nei suoi libri. «Il padre è stato uno dei più bravi arrampicatori degli ultimi 30 anni nelle Dolomiti e appare più volte nei miei libri come uno scalatore di classe. Mi dispiace, anche perché non sapevo che il figlio di Christoph fosse a un livello così alto, l’ho scoperto solo ieri e per questo ne approfitto per mandare un grosso abbraccio alla famiglia. È qualcosa di tragico perdere un ragazzo di soli 25 anni», commenta Messner.
Messner salì alla ribalta dell’alpinismo negli anni sessanta per avere riportato in auge l'arrampicata libera in un periodo nel quale era in voga la progressione artificiale, quello con i punti d’ancoraggio: «Da circa 50 anni non pratico più queste vie, mi sono imbattuto in altro e su un livello molto più basso. Il free solo esiste da più di un secolo, ma ultimamente è diventata l’espressione massima dell’arrampicata su roccia. Posso dire solo che stava facendo un percorso piuttosto difficile».
A Brunico dilaga lo sconforto per la scomparsa di Jonas, nativo della frazione di Riscone. Il sindaco Roland Griessmair ha espresso le sue condoglianze ai famigliari: «Non lo conoscevo personalmente, ma so che si trattava di un buon alpinista, come il padre del resto. La mamma è stata consigliera comunale. Ciò che è accaduto ha lasciato un profondo dolore in tutta la città». Ai messaggi di cordoglio si aggiunge quello del presidente delle guide alpine e sciistiche, Kurt Walde. Una persona che conosce le qualità tecniche e umane di Jonas.
«Era un ragazzo che pensava attentamente a cosa fare e a come farlo quando era su una montagna», spiega Walde (intervistato da Rai Südtirol), «Ha vissuto pienamente la sua passione e ciò che è accaduto è un colpo del destino perché gli altri lo prendevano come esempio. Era bravissimo su tutte le superfici, che fosse sulla roccia, sugli sci o con i ramponi. Tutto quello che posso dire è che in allenamento cerchiamo di fornire tutti gli strumenti e le tecniche di cui si hanno bisogno per essere al sicuro». La data del funerale non è stata ancora comunicata.
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