Il Pd recupera 20 mila euro dai «morosi»

Ricostruito l’elenco degli eletti che non avevano versato una quota delle indennità. Chi ancora non paga va dai garanti



BOLZANO. Il Pd ha terminato la prima fase della caccia ai «morosi». La cancellazione del finanziamento pubblico ai partiti ha reso urgente il recupero dei crediti da parte degli eletti e dei nominati che non rispettano le regole del partito. Il Pd chiede ai propri rappresentanti, dai consiglieri comunali ai componenti dei consigli di amministrazione di società pubbliche, di versare una parte degli emolumenti.

Negli anni sereni (per i partiti) del finanziamento pubblico si è creata una fascia di morosità, che è diventato necessario recuperare. Il tesoriere Salvatore Cavallo, insediato da pochi mesi, si è dedicato allo studio dei conti interni, ha verificato gli arretrati e inviato le lettere ai morosi.

«La risposta è stata molto buona», spiega Cavallo, «quasi tutti gli interessati hanno risposto, effettuando i versamenti o presentando documentazione che ci era sfuggita».

Quanto è stato recuperato? «Circa venti mila euro. Diversi casi riguardavano consiglieri comunali che si erano dimenticati di effettuare i versamenti. Cose piccole», risponde Cavallo. Cosa prevede la procedura per chi non ha ancora versato? «Ho passato le carte ai garanti. Se ne occuperanno loro».

Cavallo vuole sottolineare il tema della riservatezza: «Solo io sono a conoscenza della lista delle persone cui ho chiesto conto della eventuale morosità. Non ho divulgato i nomi né alla segretaria provinciale Liliana Di Fede né alla assemblea provinciale». Insomma, nomi top secret. La sottolineatura di Cavallo non arriva a caso. La campagna di recupero crediti è arrivata come miele sul pane in un partito diviso da correnti sempre più esasperate nelle loro rivalità, spesso personali prima che politiche.

Sono fioriti gossip sui big inseriti nella lista dei morosi. Da quanto trapela, le morosità hanno attraversato in questi anni il partito dai livelli bassi agli alti. Ma, come sottolinea Cavallo, gli arretrati sono stati in larga misura recuperati. Restano i casi aperti, su cui di nuovo circolano avvelenati sospetti.

Le regole. La percentuale chiesta a eletti e nominati è destinata a crescere. Per compensare in parte il venire meno del finanziamento pubblico, il regolamento finanziario del Pd ha ritoccato il contributo su indennità e gettoni di presenza. A partire dalle prossime elezioni comunali e provinciali il versamento mensile chiesto a consiglieri e assessori provinciali passerà dall'attuale 18% al 20% della indennità lorda. Il versamento chiesto a sindaci, assessori e consiglieri comunali aumenterà dal 7 al 10%. Al 10% verrà aumentato anche il contributo dovuto da parte dei nominati nelle società. I deputati devono versare al partito nazionale una percentuale sulla indennità, mentre alle casse di Bolzano e Trento andavano versati 50 mila euro per la campagna elettorale da parte dei candidati eleggibili delle politiche del 2008 e 30 mila per le politiche del 2013. (fr.g.)













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