Il Pdl contro la Biancofiore: «Va fermata, sono inutili le sue critiche a Gasparri»

Quagliariello e Bondi: dobbiamo restare uniti per garantire continuità al governo e alla maggioranza



BOLZANO. Fuoco incrociato su Michaela Biancofiore. Le accuse di quest'ultima a Gasparri hanno trovato grande eco a livello nazionale. Ma le critiche al capogruppo pidiellino al Senato (caso Minniti) si ritorcono contro la deputata bolzanina, attaccata a 360 gradi. «Ingenerosa nei confronti di Gasparri», dice Quagliariello, che punta a privilegiare il rapporto con la Svp. Stessa linea di Bondi e Giro. E Lehner rivolto alla Pasionaria: «Troppa emotività, niente cervello». A Bolzano Holzmann gongola.
Lei, Michaela Biancofiore, si appella a Berlusconi. «Mi auguro che resetti il partito», dice la deputata, attaccando quelli che definisce i notabili del Pdl e preannunciando di voler lasciare il Pdl, per approdare ad una forza federata allo stesso Popolo della libertà guidata da Scajola. Nel mirino della Pasionaria in primo luogo Maurizio Gasparri, ex An e potente capogruppo pidiellino al Senato, reo di aver sponsorizzato la candidatura - andata a buon fine - di Mauro Minniti alla presidenza del consiglio provinciale. Anche se ormai tutti sanno che per il delfino di Holzmann si sono spesi anche il ministro Fitto e Denis Verdini, uno dei tre coordinatori nazionali del Pdl. E ieri alla Biancofiore hanno replicato proprio i notabili del Popolo della libertà, oltre che Giancarlo Lehner, parlamentare di Iniziativa responsabile che con l'onorevole bolzanina ha il dente avvelenato per le vicende in Campania. A Giorgio Holzmann non pare vero di avere dalla sua parte - nella battaglia a livello locale contro la Biancofiore - cotanti alleati. "Non conosco le vicende locali che hanno interessato il Trentino Alto Adige, e d'altro canto in ogni parte d'Italia esistono, come è normale, dinamiche e dialettiche locali. E' indubbio, però, che nel corso di questa legislatura il rapporto con la Svp e in generale con i gruppi autonomisti, pur senza rinunciare alle posizioni originarie del Pdl, ha avuto dei progressi e degli sviluppi e ciò anche per volontà politica del presidente Berlusconi", sottolinea Gaetano Quagliariello. «In questo momento - aggiunge il vice di Gasparri al Senato - stare con Berlusconi e con il Pdl significa innanzi tutto garantire continuità al governo e alla maggioranza, obiettivo al quale il gruppo al Senato dedica quotidianamente il proprio lavoro e la propria coesa determinazione». Poi rivolto alla Biancofiore: «Pur in presenza di dissensi, non bisognerebbe mai dimenticare il generoso contributo dato da persone come Gasparri». "Posso comprendere l'amarezza della collega Biancofiore per le dinamiche locali del partito ma per amore di Berlusconi si resta uniti nel Pdl. Devo anche aggiungere che Maurizio Gasparri è senatore eletto nella mia circoscrizione del Lazio e quello descritto dall'amica Michaela non mi sembra il Gasparri che conosco e che apprezzo", così Francesco Giro, sottosegretario ai Beni e attività culturali. E pure Sandro Bondi, altro coordinatore nazionale Pdl, insieme a La Russa e Verdini, interviene in soccorso di Gasparri. «A Maurizio così come agli altri amici provenienti dalla storia di Alleanza nazionale mi sento unito da un sentimento di amicizia e di comune appartenenza politica: il Pdl è una grande scommessa e una sfida decisiva per il futuro dell'Italia, quella di dare vita ad un grande partito moderato, i cui valori si iscrivono nella storia del popolarismo europeo», evidenzia Bondi. Quindi, rivolto alla Biancofiore: «Questa grande scommessa, che è il punto più alto dell'esperienza politica del presidente Berlusconi, non può essere immiserita da vuote polemiche».
«Tanta furia, senza ragionare un secondo, troppa emotività e niente cervello. La Biancofiore, in verità, non mi pare d'averla mai rimproverata, né per essere stata eletta in Campania 2, senza sentire l'imperativo morale di farsi vedere sul territorio; né per la sua mediocre percentuale di partecipazione al voto (76,53%), essendo mancata a ben 1812 votazioni; né per i danni continui arrecati al Pdl in Alto Adige», afferma Giancarlo Lehner, del gruppo dei Responsabili alla Camera. Infine Holzmann: "Rispondo brevemente alle falsità della Biancofiore, che accusa il senatore Gasparri di scelte perdenti in ambito locale, il caso Minniti dimostra il contrario». «Lo scorso anno - sostiene il deputato bolzanino - Biancofiore impose a Merano la sua amica Benedetti, come candidato sindaco, perdendo il 52% dei voti del Pdl. Fu lei a violare l'accordo nazionale sulla mia candidatura a sindaco di Bolzano, che i sondaggi davano in vantaggio di 14,5 punti percentuali, proponendo prima elezioni primarie, poi la candidatura Tagnin, infine quella di Oberrauch. Gestì la maggior parte delle candidature e portò il Pdl al minimo storico, non giungendo neppure al ballottaggio ovvero con una perdita di circa il 30%». A questo punto a Michaela non resta che sperare nel Cavaliere.

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