Il Prefetto: «Profughi, numeri allarmanti»

Margiacchi sentita ieri a Roma dal Comitato parlamentare di controllo «L’accoglienza funziona: farò un protocollo operativo per dire chi fa cosa»


di Massimiliano Bona


BOLZANO/ROMA. La spinosa questione profughi, al Brennero e a Bolzano, con migliaia di respingimenti da parte dei militari austriaci e l’insofferenza dei poliziotti altoatesini che operano al confine e sui treni, da ieri è un tema dell’agenda politica nazionale. Il Prefetto Elisabetta Margiacchi è stata sentita, infatti, per un’ora a Roma - con una serie di domande dei parlamentari di tutti gli schieramenti - dal Comitato di controllo sull’attuazione dell’Accordo di Schengen e di vigilanza in materia di immigrazione. È stato proprio il Commissario del Governo a sottolineare che «il sistema dell’accoglienza funziona, ma il flusso di migranti nel tempo è aumentato in modo esponenziale».

L’emergenza. Il Comitato parlamentare ha voluto vederci chiaro sul ruolo delle pattuglie trilaterali, sulle possibili ingerenze dei poliziotti austriaci sul territorio e sui treni italiani ma anche sul fenomeno, purtroppo sempre più frequente, dei migranti che prendono letteralmente d’assalto i treni diretti a Nord nella speranza di raggiungere la Germania o i Paesi scandinavi. Vengono soprattutto dalla Siria, dall’Eritrea e dal Gambia e sono disposti a tutto pur di cambiare vita. «Vogliamo capire - ha precisato la presidente del Comitato parlamentare Ravetto - in che direzione vanno i flussi. Il Prefetto Morcone ci ha raccontato di migranti che scendono dall’Austria attraverso Tarvisio, lungo la rotta dei Balcani».

Il caso altoatesino. A Bolzano, ha spiegato Margiacchi, il flusso è nella direzione opposta. Sono stati rilevati 652 passaggi nel 2012, 1.801 nel 2013, 4.515 nel 2014 e diverse centinaia in quest’inizio del 2015. Le “riammissioni” dall’Austria si possono contare, invece, sulle dita di una mano: 8 nel 2012, 9 nel 2013 e 4 nel 2014. I migranti assegnati finora all’Alto Adige sono 916.

L’accordo bilaterale. Vienna, come ha precisato il Prefetto, agisce nel rispetto dell’accordo bilaterale del 1997, che mira ad evitare «massicci stanziamenti in Austria e passaggi non regolamentari in Germania». Margiacchi ha spiegato, poi, la differenza tra le «riammissioni formali» (entro 8 giorni) e «informali» (entro 24 ore), per poi fare l’esempio di sabato scorso, quando 70 migranti sono stati trattenuti per alcuni casi sospetti di scabbia.

Poliziotti sotto pressione. Il prefetto ha sottolineato poi lo sforzo «davvero consistente da parte degli operatori di polizia», tanto che i due sindacati di categoria Siulp e Coisp hanno denunciato di recente «la scarsa attenzione per il problema a livello nazionale». I ritmi di lavoro e la pressione, al Brennero e a Bolzano, stanno crescendo di settimana in settimana, tanto che oggi è atteso nel capoluogo il segretario nazionale del Coisp per fare il punto con il Commissario del Governo.

Le scorte trilaterali. Il confronto si è vivacizzato quando si è iniziato a parlare di scorte trilaterali. Il senatore della Lega Paolo Arrigoni ha voluto capire perché non tutti i migranti vengano fotosegnalati. «Chi si rifiuta, nonostante i tentativi di persuasione delle forze di polizia, viene denunciato».

Criticato, poi, da alcuni parlamentari il comportamento della polizia austriaca «che rispedisce indietro i migranti nell’area di frontiera tanto da aver destato preoccupazione anche a Roma». Margiacchi ha precisato che i poliziotti austriaci, sui nostri treni, «svolgono un ruolo di semplici osservatori». Ma, tra i parlamentari, c’è chi ritiene ci sia stato un ruolo «più attivo», al punto da ipotizzare una lesione della sovranità nazionale.

Il protocollo operativo. Il Prefetto ci ha tenuto molto a sottolineare come il sistema dell’accoglienza funzioni bene grazie anche al contributo di Comune e Provincia. «L’Alto Adige, una terra che punta molto sul turismo, ha una resistenza di fondo verso le concentrazioni massicce di migranti e preferisce, pertanto, l’accoglienza di piccoli nuclei. A breve faremo un protocollo operativo, che coinvolgerà anche i Comuni, per definire bene chi farà cosa». Sono stati 89, invece, i permessi di soggiorno rilasciati a minori stranieri, alcuni dei quali sono stati assegnati anche in affido.

La stazione. A breve sarà attrezzato un luogo destinato all’accoglienza alla stazione di Bolzano, dove potranno operare le forze di polizia da una parte per l’identificazione e le associazioni di volontariato poco distante per aiutare e sostenere i migranti. I complimenti all’Alto Adige sono arrivati dal vicepresidente del Comitato, il deputato friulano del Pd, Giorgio Brandolin. «Voi, almeno, avete un piano». Già, ma l’emergenza al Brennero è la regola e il piano altoatesino potrebbe presto rivelarsi inadeguato o insufficiente.

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