Il questore: «Le scelte sono politiche»

Venerdì notte blitz dei carabinieri in via Macello: identificati i clienti e 15 lucciole. L’obiettivo è spostare il mercato del sesso


di Mario Bertoldi


ANO. Quaranta veicoli controllati assieme a 86 persone (tra cui 24 pregiudicati ) e a tre locali pubblici. E ancora 15 prostitute identificate (tra cui anche alcuni transessuali) con perquisizioni e ispezioni a tappeto con l’ausilio dei cani dell’unità cinofila di Laives. Sono i numeri del blitz deciso dai carabinieri venerdì notte nel quartiere a luci rosse dei Piani, nella zona di via Macello e strade limitrofe. E’ la prima risposta delle istituzioni e delle forze dell’ordine alla richiesta crescente dei residenti di maggiore sicurezza, anche e soprattutto nelle ore notturne quando l’intero quartiere deve fare i conti con la presenza sui marciapiedi di una trentina di prostitute. Il blitz deciso dai carabinieri dopo la riunione del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico ha un solo obbiettivo possibile:fungere da deterrente soprattutto nei confronti dei clienti che non amano di certo essere notati o sottoposti a controlli identificativi, E’ una questione psicologica perchè conseguenze concrete non ce ne possono essere. La prostituzione (in assenza di forme di sfruttamento) non è reato e, ovviamente, non commettono reato neppure i clienti che cercano una prestazione sessuale. A nessuno però piace essere identificato (anche se i dati non possono ovviamente essere resi pubblici).

L’aumento di controlli da parte delle forze dell’ordine porterà inevitabilmente ad una riduzione dei clienti e, di conseguenza, del giro di affari. L’obbiettivo dichiarato, come detto, è contrastare l’attività, provocare un danno economico alle prostitute ed indurle così a spostarsi, abbandonando il quartiere dei Piani. «Questo in effetti è il limite del nostro possibile intervento - puntualizza il Questore Dario Rotondi - noi possiamo solo cercare di evitare che le prostitute continuino ad esercitare in un certo posto. Ma il fenomeno della prostituzione è complesso e va affrontato in maniera adeguato. E’ la politica che deve fare le sue scelte e deve indicare come intende affrontarlo e risolverlo. Non possono certo essere le forze dell’ordine a decidere dove la prostituzione potrebbe essere tollerata senza creare disagi alla cittadinanza. La prostituzione è il mestiere più antico del mondo e ben difficilmente si riuscirà ad eliminarlo. La politica, però, deve decidere come gestirlo. A Bolzano, come in tante città, il problema c’è e crea proteste ma ritengo sia ancora gestibile».

Aumentare notevolmente i controlli stradali notturni è, tra il resto, un’arma molto onerosa per le forze dell’ordine. Servono uomini e mezzi ogni notte. Ma non è, ovviamente, la sola possibilità di intervento. «Anche un potenziamento dell’illuminazione pubblica in tutta la zona potrebbe essere utile - spiega ancora il questore - così come l’attivazione di telecamere o l’introduzione di divieti di sosta e di fermata per rendere problematica la contrattazione in strada. Ma sono tutte decisioni che debbono essere prese a livello politico e amministrativo».

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