Il rapinatore aveva il foglio di via 

L’arresto. L’uomo di 33 anni, che sabato ha puntato la pistola alla testa del veterinario Gallmetzer, da due giorni non poteva circolare in città  Il provvedimento del questore legato a una serie di denunce per furti avvenuti nell’ultimo mese. Attende in carcere l’udienza di convalida



Bolzano. Il rapinatore del veterinario Paolo Gallmetzer non avrebbe nemmeno dovuto trovarsi a Bolzano. Due giorni prima aveva ricevuto il foglio di via firmato dal questore dopo una serie di furti in città. Furti di piccola portata, sulla strada, mai all’interno di abitazioni, tantomeno rapine. Sabato mattina invece la follia dell’intrusione nello studio-abitazione di Gallmetzer, in via Sarentino, il furto da un cassetto della pistola del veterinario (regolarmente denunciata) e con quella in mano le minacce e la rapina di alcuni monili d’oro. È stato arrestato poco più tardi. In stato di fermo un complice, sospettato di avere venduto i monili ad un «compro oro». Il rapinatore è un cittadino ucraino di 33 anni, mentre il complice è un lettone di 30 anni. Tra oggi e domani si terrà l’udienza di convalida dei due arresti. Nelle scorse ore la squadra mobile, titolare dell’indagine, ha iniziato a ricostruire i precedenti dei due uomini.

L’ucraino risulta residente in Lazio. A Bolzano è arrivato circa un mese fa. Da allora ha accumulato alcune denunce per furto. Gli episodi che gli sono stati attribuiti gravitano tutti intorno al centro città: si tratta di furti di bicicletta e taccheggi. Proprio il ripetersi delle denunce aveva provocato giovedì la firma del foglio di via da Bolzano. Sabato dunque per le forze dell’ordine quell’uomo risultava lontano dalla città. A carico del lettone invece non risultano denunce.

Alle 10.30 di sabato mattina il 33enne è entrato con una scusa nell’ambulatorio di Gallmetzer («il mio cane sta male»). Si è congedato con la promessa di tornare a breve con l’animale, ma in realtà si è nascosto all’interno dello studio, lontano dal veterinario che era impegnato con un gatto. Aprendo i cassetti l’uomo ha scovato la pistola, una 7,65 parabellum. Gallmetzer se l’è trovato di fronte andando in bagno. Era agitato. Puntando l’arma contro il veterinario, il bandito continuava ad urlare di volere i soldi. Gallmetzer è rientrato nell’ambulatorio, attraversando la sala d’aspetto. Lì c’era una cliente con tre figli piccoli, che aspettava di riportare a casa il proprio gatto. Il veterinario le ha gridato di mettersi in un angolo per cercare riparo. Poi ha consegnato al bandito il portafoglio, praticamente vuoto. A questo punto il rapinatore si è infuriato, ha puntato la pistola alla tempia del medico e si è fatto consegnare la fede nuziale e la catenina che aveva addosso. Il 33enne ha poi afferrato alcuni gioielli della moglie del veterinario, Darma de Pretis, e alcune monete antiche, per poi fuggire lungo la rampa del garage della villa-ambulatorio. Il malvivente si è poi allontanato lungo via Cadorna portando con sé la pistola. Gallmetzer ha provato a inseguirlo con l’altra pistola che conserva nello studio. «Ho urlato a mia moglie Darma che c’era stato una bandito. La polizia è arrivata in quattro minuti», ha raccontato Gallmetzer, «Intanto ho preso l’altra pistola per inseguirlo. Mi sono messo a correre, pensavo di sparare due colpi in aria se fosse stato necessario anche per avvertire la gente di scappare, ed ho visto che correva giù per via Cadorna. Non riuscivo a raggiungerlo». Ci ha pensato la polizia nel giro di una quarantina di minuti.

L’autore della rapina è stato arrestato nella zona di via Garibaldi. Alla vista dei poliziotti ha cercato di estrarre dalla tasca la pistola rubata nell’ambulatorio, ma è stato bloccato immediatamente. Si è subito arreso, lasciando cadere la pistola a terra. In tasca aveva lo scontrino di un negozio di «compro oro» del centro al quale la refurtiva era stata venduta per 480 euro probabilmente dal complice lettone di 30 anni, finito in carcere in stato di fermo per ricettazione. Il rapinatore ucraino è invece in arresto per rapina aggravata, in quanto commessa a mano armata.

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