IL RICORSO

Il Tar boccia la richiesta di dieta vegana all'asilo

Due genitori bolzanini hanno perso la loro battaglia legale per avere per loro figlia una dieta vegana all'asilo nido. Sufficienti le quattro tipologie di pasti dietetici garantite dall'Assb



BOLZANO. Due genitori bolzanini hanno deciso di impugnare davanti al Tar il rigetto della richiesta di pasti vegani (cioè privi di qualsiasi alimento di origine animale) per la propria figlioletta iscritta ad un asilo nido della città, ma i giudici hanno dato loro torto.

Il diniego (impugnato assieme al relativo regolamento comunale) era stato formulato dalla dirigente dell’Assb (l’azienda servizi sociali di Bolzano). I ricorrenti avevano tra il resto sostenuto che il diniego impugnato si sarebbe posto in contraddizione con le “linee di indirizzo per la ristorazione scolastica” adottate dal Ministero della Salute, ove si stabilisce che “vanno assicurate adeguate sostituzioni di alimenti correlate a ragioni etico-religiose” precisando altresì che tali sostituzioni “non richiedono certificazione medica, ma la semplice richiesta dei genitori”. 

Nel respingere l'impugnazione, il Tar ricorda che la Consulta ha sempre sottolineato la necessità di tenere conto degli ostacoli oggettivi che legislatore ed amministratori incontrano in relazione alle disponibili risorse organizzative e finanziarie. Compete quindi all’amministrazione il compito di fissare condizioni e limiti del servizio reso. Su 500 pasti al giorno forniti, il servizio Assb offre oltre al menu generalista anche quattro tipologie di pasti dietetici (senza carne di tutti i tipi; senza carne suina; senza carne bovina/vitello; senza tutti i tipi di carne e pesce) mentre le diete personalizzate sono previste solo per motivi di salute da documentare. 

 













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