In 400 a Villa San Marco per la Giornata del Fai

L’elegante edificio di fine Ottocento ospita l'Accademia di studi italo-tedeschi Le visite guidate bilingui, ieri, sono state accompagnate da una serie di letture



MERANO. Tanta gente, fin da ieri mattina, a Villa San Marco per la Giornata di primavera voluta dal Fai. Circa 400 persone si sono messe in fila e hanno atteso il turno per partecipare alle visite guidate, in italiano e in tedesco, con due guide che si sono meritate i complimenti di tutti per il loro entusiasmo e la professionalità dimostrata.

Era la prima volta di un'iniziativa del genere nella nostra città ed è stata un successo. Noto per ospitare la sede dell'Accademia di studi italo-tedeschi, l'edificio riserva splendidi spunti architettonici e custodisce una storia affascinante. In un contesto di palloncini colorati che hanno dato il benvenuto ai visitatori, Villa San Marco è stata aperta al pubblico dalle ore 10 alle 18 (la visita riservata ai soci Fai è avvenuta verso le 11 con una presenza consistente anche di persone arrivate da Bolzano).

Alle ore 16 è intervenuta con delle letture ispirate alla storia del palazzo la scrittrice Bruna Maria Dal Lago Veneri. La capogruppo del Fai di Merano Carla De Bernardo ha fatto gli onori di casa coadiuvata dai vari soci. Per l'occasione è arrivata in città anche Maria Barberina Doria da Trieste: la segretaria del Fai regionale s'è messa dietro il tavolo presso il quale venivano accettate le iscrizioni e ha contribuito a dare le varie informazioni.

Curatrice della giornata è stata Daniela Rossi Saretto, che ha redatto anche i testi illustrativi per Villa San Marco. «Forse poco nota, il nostro desiderio era quello di farla conoscere», così Rossi Saretto. Il tutto in collaborazione con l'Azienda di soggiorno di Merano e l'Accademia studi italo-tedeschi con la collaborazione del gruppo Scout Agesci e dell'Accademia di studi italo-tedeschi, il cui funzionario Ivo De Gennaro ha espresso la propria soddisfazione per la scelta di Fai di aprire Villa San Marco, il suo splendido parco "e di fare conoscere, ai molti meranesi che ancora non la conoscono, l'Accademia di studi italo-tedeschi, che proprio qui ha la propria sede. Nata col nome di Villa delle rondini (in tedesco: Schwalbenvilla), venne realizzata negli anni 1894-1895 su progetto dell'architetto austriaco Alexander Graf. Stando alle fonti bibliografiche sarebbe stata commissionata da Rosa Lohner, donna di alto lignaggio di cui non si hanno altre notizie. Villa San Marco, la cui pianta ha una impostazione asimmetrica, si sviluppa a partire da un piano seminterrato, a cui si sovrappongono un piano rialzato e un soppalco.

È completato da tetti a padiglione, arricchiti da abbaini, comignoli e banderuole in ferro battuto. Composto da due ali, un tratto settentrionale più stretto e un tratto orientato verso sud in direzione del parco, l'edificio -ricorda Daniela Rossi Saretto nella sua attenta illustrazione che è stata consegnata ai numerosi visitatori - presenta caratteristiche architettoniche di grande prestigio con le tettoie sopra l'ingresso principale, le applicazioni in legno scuro dipinto in stile tutor sotto i frontoni, le decorazioni a traforo della veranda, delle balaustre, dei balconi e delle cornici delle finestre.

L’aspetto di Villa San Marco, di proprietà dello Stato, è quello tipico di una casa da caccia alpina. L’apertura di Villa San Marco è stata l’occasione per conoscere più da vicino un gioiellino della conca meranese.













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