In via Vittorio Veneto nuova ciclabile da rifare

Lavori durati 8 mesi anziché 2, troppi saliscendi, pericolo di scontri coi pedoni Niente spazio per i bidoni, marciapiedi troppo stretto, parcheggio chiuso da mesi


di Davide Pasquali


BOLZANO. Tanto attesa, la nuova ciclabile di via Vittorio Veneto si sta rivelando una pista degna di Fantozzi. I lavori, iniziati a ottobre, dovevano terminare a gennaio, e invece sono finiti - solo per modo di dire - da qualche giorno. Nel rione ora l’insoddisfazione è generalizzata e cresce. Il peggio? A criticare aspramente sono gli stessi ciclisti. Oltre agli innumerevoli disagi patiti dai residenti durante il cantiere, la ciclopista si sta rivelando non certo all’altezza e in parte pericolosa.

I lavori, rallentati anche dal mal tempo dell’inverno, sono stati sopportati dai residenti in maniera esemplare, soprattutto tenendo conto che, contrariamente ad altri rioni, a Gries mai si è tenuta un’assemblea pubblica per presentare il progetto, né sono stati spediti o affissi avvisi di alcun genere da parte del municipio, per illustrare o scusarsi di ritardi e disagi. Sarebbe stato auspicabile, visto che il cantiere doveva durare due mesi e invece si è protratto per otto. Tolto questo, la ditta che ha effettuato i lavori è stata più volte richiamata dai vigili urbani, su sollecitazione dei residenti, per i più svariati motivi: chiusura per settimane dei passi carrai, mancanza di movieri a regolare il traffico, poco rispetto delle norme di sicurezza, danni alle proprietà private, intralcio all’entrata e all’uscita dei clienti del benzinaio e via discorrendo. Si potrebbe proseguire a lungo, ma non è il caso.

Ciò che importa è il risultato. Niente giudizi, basta elencare. Sul lato nord, dal Grieserhof in giù il marciapiede è stato ristretto talmente tanto che non c’è più spazio per le piazzole gialle dei bidoni del residuo, che non si sono più potute ricavare. Se c’è il bidone, non passa il pedone. Il marciapiede è così stretto da impedire di fatto l’uscita dai passi carrai: se dopo essere usciti in strada con l’auto ci si deve fermare un attimo sul marciapiedi per scendere e chiudere la cancellata del vialetto di casa, si impediscono i pedoni e la viabilità va in tilt: la carreggiata di una via già di per sé non larga è stata ristretta così tanto che due autobus - qui transita la frequentatissima e frequente linea 10 A e B da e per l’ospedale - già ci passano a malapena sfiorandosi, ma se poi sul marciapiede è ferma un’auto si finisce per forza a litigare. Per non parlare della necessità di fare spazio alle ambulanze e alle auto dei medici di urgenza, qui frequentissime per la vicinanza al San Maurizio.

Per quanto riguarda la ciclabile, in corrispondenza delle uscite dalle abitazioni è stata realizzata con troppi saliscendi, eccessivamente profondi: quando la si percorre è peggio delle montagne russe. Ci saranno problemi anche in inverno, quando si dovrà sgombrare la neve coi mezzi meccanici. Lo fanno presente gli stessi operai comunali. Alquanto pericoloso anche il tratto del benzinaio - i gestori sono molto preoccupati di possibili incidenti - e quello tra ristorante cinese e fermata bus, dove la ciclabile intercetta l’uscita pedonale di diversi condomini: chi scende gli scalini non si aspetta di trovarsi di fronte una bici elettrica a gran velocità. Idem vale per i ciclisti. Anche qui, niente spazio per i bidoni. Da otto mesi poi al rione si è sottratto l’unico parcheggio a ore fra piazza Gries e il San Maurizio. Nonostante i lavori siano terminati, lo spiazzo (con parcheggio disabili) è ancora inspiegabilmente occupato dai container della ditta, per non parlare del deposito degli scarti dei lavori: uno spettacolo indecoroso. Poco discosta, l’isola della differenziata, anch’essa semisloggiata dalla sua posizione e difficile da raggiungere, per gli utenti e per chi scarica le campane.

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