bolzano

Investimento in via Milano La Procura chiede il processo 

Contestato l’omicidio stradale. Carmelo Panepinto fu travolto in via Milano: era sceso in strada prima di andare dormire per gettare le immondizie. Investitore senza patente


MARIO BERTOLDI


BOLZANO. È accusato di omicidio stradale il bolzanino di 47 anni che la sera del 6 luglio dello scorso anno era alla guida di una Fiat Panda con la quale investì ed uccise in via Milano Carmelo Panepinto, che avrebbe compiuto dopo poche settimane 67 anni. A rischiare una condanna severa è Manuel Pecoraro: si trovava alla guida della vettura (in direzione via Roma), nonostante fosse privo della patente di guida per problemi di carattere amministrativo. In altre parole l’uomo, quella sera, non avrebbe potuto essere alla guida della vettura.

La Procura della Repubblica, con il sostituto Igor Secco, ne ha chiesto il rinvio a giudizio, ma l’udienza del 20 aprile è saltata a seguito dell’astensione dalle udienze degli avvocati, impegnati in una protesta indetta a livello nazionale per sensibilizzare sui ritardi nell’attuazione delle riforme della giustizia e sulla modifica dei decreti attuativi della legge Cartabia.

È probabile che in occasione della prossima udienza l’imputato cerchi di patteggiare la pena direttamente in sede preliminare, anche se sarà difficile ottenere un adeguato risarcimento, visto che l’imputato era privo della patente di guida.

L’assicurazione della vettura ha comunque deciso di offrire un risarcimento e ha già liquidato un acconto. Nel frattempo i legali cercheranno di quantificare l’intero danno. In seguito la compagnia di assicurazione potrà promuovere un’azione di rivalsa nei confronti dell’imputato.

A Manuel Pecoraro (che la sera del dramma stava rientrando a casa dopo il lavoro) la Procura ha comunque contestato specifiche violazioni del codice della strada che finiranno per pesare parecchio in fase di sentenza. Oltre alla guida senza patente, all’investitore è stato anche contestato il superamento dei limiti di velocità a seguito di una guida caratterizzata da negligenza, imprudenza ed imperizia. La tragedia avvenne in tarda serata, verso le 23.30. Carmelo Panepinto era sceso sotto casa (al civico 129 di via Milano) per gettare nei bidoni della raccolta differenziata la spazzatura. L’uomo fu colpito in pieno a due passi dalle zebre pedonali e sbalzato ad una decina di metri di distanza. Seppur molto forte e dal fisico possente, Panepinto rimase esanime a terra con il viso sfigurato da un vasto ematoma. Morì nel corso della notte.

 













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