Iperbarico: la Asl adesso è disposta a trattare

L’amministratore delegato Bonamini ha contattato i vertici dell’Azienda sanitaria, possibile un accordo


di Massimiliano Bona


BOLZANO. «Si è aperto uno spiraglio. Il centro iperbarico di via Fermi potrebbe restare aperto anche nel 2014»: a dirlo, non senza un pizzico di sollievo, è l’amministratore dell’Istituto privato aperto nel 2006 a Bolzano, che lo scorso anno ha garantito 6.797 prestazioni di cui cinque urgenti. Paolo Bonamini, dopo aver ricevuto per raccomandata la disdetta dell’Asl, ieri ha contattato i vertici dell’Azienda sanitaria e, da qualche ora, ha iniziato una trattativa serrata che potrebbe portare al raggiungimento di un’intesa «reciprocamente soddisfacente» in un lasso di tempo ragionevolmente breve.

A confermare il contatto dopo un periodo di gelo è stata ieri la stessa Azienda sanitaria che sembra disposta a ridiscutere le condizioni inizialmente preventivate, ma senza cedere in toto alle richieste - ritenute eccessive - del vertici del Centro iperbarico. Della questione ieri si è occupato anche il direttore generale dell’Asl unica Andreas Fabi. La proposta iniziale dell’Azienda sanitaria per il 2014 prevedeva, oltre a un importo fisso di 100 mila euro coperto a metà da Bolzano e Trento, anche 3.800 prestazioni ad una tariffa di 82,60 euro, per un totale di poco più di 400 mila euro in un anno.

L’Iperbarico, lo scorso anno, di prestazioni ne aveva garantite 6.797 e pertanto è presumibile che si possa trovare un accordo attorno a quota 5 mila.

«Stiamo cercando la formula per non dover gestire un Centro di questo livello in passivo», ha spiegato ieri l’amministratore Bonamini, che si è ben guardato dal fornire cifre e ipotesi di accordo. Per quanto attiene invece l’utilità del Centro Iperbarico le due parti stanno facendo il loro gioco: da un lato la società lo ritiene essenziale e dall’altro l’Asl sostiene che se in Austria c’è un solo Centro per otto milioni di abitanti, forse, razionalizzare non sarebbe una follia. Per l’amministratore dell’Istituto privato iperbarico Bonomini «in Italia ne hanno uno quasi tutte le province».

Le polemiche degli ultimi giorni, almeno per ora, sembrano essere state messe da parte. Questo è il momento di trattare. Se dovesse essere trovato un accordo la conferenza stampa congiunta si terrà prima della scadenza del contratto, ovvero entro lunedì 31 marzo, mentre in caso contrario sarà il solo Bonamini a spiegare le ragioni della rottura. Ad assistere a questo braccio di ferro ci sono i pazienti, che confidano che a prevalere sia il buon senso. Da entrambe le parti.

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