IPL, lavoratori preoccupati per immigrazione e lavoro
Immigrazione, posti di lavoro, sanità e traffico sono le prime preoccupazioni dei lavoratori dipendenti altoatesini; lo rivela un'indagine dell'Istituto Promozione Lavoratori
BOLZANO. Immigrazione, posti di lavoro, sanità e traffico sono le prime preoccupazioni dei lavoratori dipendenti altoatesini. Nei risultati dell'ultima indagine, la Presidente Ipl Christine Pichler (nella foto) vede «molte conferme, ma anche alcune sorprese» - ad esempio la buona convivenza trai i gruppi etnici in Alto Adige, «che ancora oggi non può essere data per scontata».
Il 40% dei 471 intervistati considera i temi dell'immigrazione, dei richiedenti asilo e l'integrazione in cima alla classifica dei maggiori problemi. La maggioranza si riferisce all'argomento in maniera piuttosto generica. Le affermazioni concrete variano da «arginare l'immigrazione incontrollata» fino a «prima gli altoatesini», con uno sguardo costante rivolto alle questioni abitativa e assistenziale. Una grande fetta degli intervistati percepisce il sostegno all'integrazione come una sfida.
Per il 19% dei dipendenti coinvolti nell'indagine, i posti di lavoro di qualità sono insufficienti. Gli intervistati fanno riferimento dalla generale «insufficienza di posti di lavoro» ai «troppo pochi lavori sicuri, non precari». Più volte vengono reclamate «politiche del lavoro per i giovani». Altri sono dell'idea che «le offerte di lavoro devono migliorare». I pareri dei lavoratori dipendenti sfociano chiaramente nella richiesta a creare posti di lavoro sicuri e a stabili nel tempo.
Il 17% degli intervistati considera la sanità un problema rilevante in Alto Adige. La rabbia per «i tempi di attesa eccessivi» trapela chiaramente dalle affermazioni di molti. Viene criticata inoltre la carenza di medici e personale specializzato così come la chiusura di alcuni reparti negli ospedali periferici.