Kaufleute, processo bloccato
Sigmund chiede il trasferimento in altra sede: giudici condizionabili
BOLZANO. Nuovo colpo di scena negli ultimi colpi di coda giudiziari per lo scandalo cittadino legato alla gestione dell’associazione «Kaufleute Aktiv». Thomas Sigmund, uno dei due indagati che non ha voluto chiudere la vicenda con un patteggiamento, si è presentato ieri davanti al giudice Leitner con una istanza di trasferimento del processo ad un altro tribunale (extraprovinciale) per legittima suspicione. In sostanza l’imputato lamenta una presunta incompatibilità ambientale che non permetterebbe di garantire nei suoi confronti in Alto Adige un giudizio sereno e scevro da pesanti condizionamenti. L’istituto giuridico invocato dall’imputato è previsto all’articolo 45 del codice di procedura penale ove il legislatore ha previsto la possibilità di un trasferimento del processo ad altra sede giudiziaria «quando gravi situazioni locali , tali da turbare lo svolgimento del processo... pregiudicano la libera determinazione delle persone che partecipano al processo...o determinano motivi di legittimo sospetto». Thomas Sigmund (che è difeso dall’avvocato Marco Ferretti) ha documentato la propria istanza con numerosi documenti riguardanti i diversi aspetti controversi di alcune vicende che lo avrebbero posto in contrasto con importanti centri di potere politico locale. Una parte della documentazione riguarderebbe anche un tentativo di screditamento messo in atto nei confronti dello stesso Sigmund a Praga. A decidere l’eventuale trasferimento del processo sarà la Corte di Cassazione.
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