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Kompatscher: “Cambio tutto ma voglio la pace etnica”

Il futuro governatore a tutto campo: non sono un prepotente, il programma e il merito prima di tutto


di Paolo Campostrini


BOLZANO. Quando gli si parla di questa storia della lentezza. Kompatscher apre il calendario della sua agenda: «Vediamo: il primo governo Durnwalder è partito il 17 marzo. Se non ricordo male le provinciali erano state il primo di novembre. Luis ci ha messo due mesi più di me. Basta?». Ecco il nuovo Arno. Pronto a togliersi qualche pensiero rimasto in sospeso, costretto com'era alla diplomazia da queste infinite trattative di giunta. «Infinite? Rileggete i quello che avevo detto subito dopo il voto».

Che aveva detto?

Semplicemente che la giunta l'avrei formata il primo gennaio.

Gli altri governi Durnwalder ci avevano messo meno...

Ma ora c'è' stata una rivoluzione. È' cambiato il mondo. Ho reinventato la mia squadra, c'erano da ricostruire tutti i rapporti nel mio partito.

E quelli col Pd...

Penso che adesso i nostri alleati siano soddisfatti.

Non Bizzo, pare. È molti democratici dicono: due mesi per tentare di avere due assessori e ora siamo al punto di partenza...

Qui vorrei chiarire un paio di punti. Primo: ho detto fin dall'inizio che la legge non dava scampo. È non lo ho fatto per prepotenza. Io sono tutto ma non prepotente. Non c'era margine di manovra e in ogni caso erano molto evidenti i rischi di una impugnazione appena si fosse fatta una giunta con due italiani. Secondo: metterla sul piano etnico mi sembra un 'approccio datato alle nostre questioni. Il punto e' il programma, sono le cose da fare. Rischiavamo di porre la giunta in crisi per una questione di bandiera non di sostanza.

Ora invece la lettura dell'accordo pare questa: un solo assessore italiano ma l'impegno a riformare lo statuto non agganciando più la giunta alla composizione del consiglio. È così'?

Solo in parte. Allora: io le cose le dico prima, non mi faccio costringere dopo. La rilettura dello statuto è un impegno della mia campagna elettorale, non un impegno col Pd. La mia giunta non è condizionata dal processo di revisione anche se lo affronterà molto presto. È poi: chi mi dice che agganciare la rappresentanza etnica di giunta al censimento non sia peggiorativo? E che gli italiani non ne uscirebbero peggio? Attenzione. Lo spirito dello statuto, agganciando la proporz al consiglio, era di essere fedeli alla volontà popolare. Non era, a priori, una brutta idea. Per cui dico: andiamoci cauti e ragioniamo.

Ci sarà una convenzione per le riforme istituzionali?

Penso che entro sei mesi partiremo col tavolo. Ma prima saranno coinvolte tutte le parti sociali. È soprattutto i gruppi consiliari, nessuno escluso.

Adesso l'idea del Pd sembra questa: noi accettiamo un solo assessore ma allora siamo in credito sul fronte delle cariche apicali degli enti.

Si tratta di un’idea non corretta. E lo dico con molta chiarezza: la SVP e io non siamo in debito con nessuno. Non è colpa mia se le elezioni sono andate così. Non ci sarà nessuna compensazione automatica, alcun credito da esigere da parte di nessuno. Anche in questo caso, tutto quello tenterò di fare lo avevo promesso in campagna elettorale, molto prima delle trattative. È avevo dichiarato di tenere moltissimo alla pace etnica e che dunque se per gli italiani fosse stato necessario un più marcato riequilibrio nelle cariche di vertice, ebbene io lo avrei portato avanti. Questo è un mio principio, non un accordo o, peggio, un compromesso.

Assegnare le competenze è stato difficile?

Non come è stato scritto

Qualcuno l'ha tirata per la giacca?

In tanti, ma ho le spalle larghe.

Commenti da parte di Durnwalder?

Solo uno: non è che hai dato troppo a Schuler?.

Invece lei si è dato molto. Alcuni dicono troppo. Troppe competenze al presidente.

Guardate meglio: ho solo l'economia. Industria, turismo, commercio sono economia. Era inutile smembrare. Poi c'è l'innovazione ma anche quella è economia. È a molti è sfuggito che dell'innovazione resta solo un ufficio. E poi le infrastrutture. Ma attenzione: sono le telecomunicazioni. In sostanza la gestione della Ras. Che non è più agganciata alla cultura come prima. Si tratta dei servizi. Ho semplicemente riunito competenze omogenee sotto l'ombrello di un grande assessorato economico.

E poi le finanze...

Avevo promesso una vasta revisione del budget provinciale. Attuarla ora è un mio impegno strategico. Voglio fare ordine, cambiare tante cose. Le finanze sono il forziere dell'economia e lo snodo del cambiamento. È responsabilità del presidente e ne risponderò agli elettori".

La revisione etnica delle cariche apicali sembra sia stata già avviata con il rinnovo del suo staff...

Se si riferisce a Zeppa e a Magnago siamo sulla strada sbagliata. Io faccio scelte in base alle competenze e alle mie esigenze di professionalità. Per questo dicevo che un approccio solo etnico è fuorviante. Occorre andare alla sostanza. Le persone e le cose vanno valutate per quello che valgono in se.

Bolzano la aspetta. Con lei conta di non essere più Cenerentola.

Io non dico: voglio favorire Bolzano. Ma dico: credo nella sussidiarietà. Penso che non tutto debba discendere dalla Provincia. Vorrei un'autonomia gestita ai livelli intermedi, meglio e dal basso. È allora perché sulle questioni di Bolzano non deve decidere Bolzano?.

Spagnolli ha detto: credo nelle promesse di Kompatscher per Bolzano. Credevo meno a quelle di Durnwalder. Ha ragione?

Spagnolli è un amico. Ma non farò questo per lui. Ma perché se voglio trasferire competenze ai comuni, occorrerà dotarli anche di strumenti finanziari. Più competenze più denaro e maggiori possibilità di decidere in autonomia dove investirlo.

E dove?

Decideremo insieme. Ma penso già all'areale e alle infrastrutture come la statale 12.

Quando si aprirà il tavolo di consultazione permanente con Bolzano

Nelle prime settimane dopo l'insediamento della giunta.

E le altre questioni che inserirà subito in calendario?

L'idea è avviare immediatamente i colloqui con le parti sociali sui fronti del lavoro e del fisco. Nuova Imu, sgravi per Irap e IRPEF. E occupazione. Sono stato lento? È allora adesso accelero.













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