siccità

Kompatscher firma l’ordinanza. Stop subito alla neve artificiale 

Le precipitazioni sono calate dell’80%. L’atto del presidente per sensibilizzare la popolazione al risparmio I sei serbatoi del bacino dell’Adige sono vicini al minimo storico. I sassi del fiume in secca esibiti in Parlamento da Bonelli


Sara Martinello


BOLZANO. Nella Giornata mondiale dell’acqua, ieri, Arno Kompatscher ha firmato l’ordinanza anti siccità che impone lo stop immediato all’innevamento artificiale delle piste, sebbene ormai la stagione stia volgendo al termine. Per il resto si tratta di raccomandazioni. Ma la siccità stringe nella sua morsa il Nordest ormai da 18 mesi e lo scorso febbraio è piovuto l’80 per cento in meno rispetto alla media del decennio 2011-2021. «Ciò che ci preoccupa – così l’assessore Giuliano Vettorato – è che la copertura nevosa è scesa del 75 per cento. Significa che in prospettiva l’acqua da scioglimento non ci sarà».

L’ordinanza

L’atto firmato ieri dal governatore è immediatamente esecutivo e proibisce qualsiasi tipo di innevamento tecnico. Quindi raccomanda fortemente a tutti, e in particolare agli agricoltori e ai gestori o proprietari di giardini e parchi, di limitare il consumo d’acqua al minimo indispensabile. Inoltre i gestori degli acquedotti pubblici sono chiamati a scaglionare i prelievi d’acqua più elevati e a informarne gli utenti. Nei frutteti e nei vigneti si dovrà attivare l’irrigazione antibrina solo in caso di assoluta necessità.

L’Adige fino a Salorno

Nel punto di misurazione a Bronzolo, l’altroieri la portata dell’Adige toccava appena i 54 metri cubi al secondo (normalmente è intorno a quota 80). «I sei serbatoi del bacino dell’Adige, cioè il lago di Resia, la val Senales, la val Martello, la val d’Ultimo e in Trentino il lago di Stramentizzo e quello di Santa Giustina, si stanno allineando al minimo storico», spiega Flavio Ruffini, direttore dell’Agenzia per l’ambiente, «La severità idrica è passata da bassa a media. Significa che il bilancio tra disponibilità e richiesta è negativo».

Il cambio di marcia

Al momento la legge urbanistica blocca l’ampliamento qualitativo delle attività con piscine e aree wellness. Ma pare che non sarà così per molto. Vettorato asserisce che si definirà caso per caso se l’ampliamento è sostenibile. Il tema più importante però è quello dell’agricoltura, così il direttore dell’Ufficio gestione risorse idriche Thomas Senoner porta l’esempio di Israele, dove al clima subtropicale si è risposto con metodi irrigui innovativi. «Anche noi possiamo coltivare con altri metodi. Già l’irrigazione a goccia con sensori smart è un grande passo avanti», prosegue, «Ma tutti dobbiamo evitare gli usi dissipativi. Accettare l’idea che nei nostri giardini possano esserci zone di erba ingiallita».

L’Adige sotto Salorno

Come ricorda Ruffini, il mondo non finisce a Salorno. In Veneto, il presidente Luca Zaia intende realizzare al più presto la barriera contro la risalita del cuneo salino alla foce dell’Adige. Nella nota diffusa ieri, la Confederazione italiana agricoltori (Cia) veneta si appella al commissario nazionale alla crisi idrica affinché chieda al Trentino Alto Adige di aiutare il Veneto, soprattutto durante i mesi estivi.

A riprova di quanto la situazione sia drammatica, i sassi dell’Adige sono stati esibiti ieri a Montecitorio da Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde. «Questi sassi li ho presi andando a piedi nel bel mezzo del fiume Adige. Quando tornerò a casa li rimetterò dove li ho presi». Dopo la replica in aula della premier Giorgia Meloni («Non l'ho prosciugato io l’Adige, non sono Mosè») arriva quella del deputato di Fratelli d’Italia Alessandro Urzì: «Da sinistra, ormai, arrivano ad accusare il governo praticamente di tutto, anche della siccità».

 













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