L'alpinista altoatesina Tamara Lungerconquista il Lhotse a 23 anni: è record

E' la più giovane donna ad aver raggiunto la vetta nepalese, uno degli Ottomila più impegnativi: "La cima è molto esposta - ha raccontato Tamara Lunger al sito specializzato montagna.tv - e l’ultimo tratto roccioso è molto pericoloso. Non ci si può permettere di fare errori. Ma il tempo è stato bellissimo. Sono felice di aver fatto il mio primo ottomila, ho imparato molto da questa esperienza"



BOLZANO. Un pezzo di storia del Lhotse, la quarta montagna più alta del mondo, va riscritto: a 23 anni, Tamara Lunger, alpinista altoatesina di San Valentino in Campo (Cornedo), è la donna più giovane al mondo ad aver scalato la vetta nepalese.

Tamara, che prima di dedicarsi ai giganti della terra è stata campionessa di scialpinismo, ha toccato la cima a quota 8.516 metri domenica mattina alle 10.23, ora locale, ma solo ieri è riuscita a comunicare il buon esito della spedizione. La giovanissima scalatrice ha dovuto fare anche i conti con un principio di congelamento ai piedi.
 
A certificare il record di Tamara sarà Elizabeth Hawley, giornalista, che dal 1963 tiene aggiornato da Kathmandu l’archivio delle ascese sui 14 8.000 della terra: secondo le tabelle della Hawley, Tamara Lunger ha cancellato il precedente primato condiviso dalla ceca Sonja Bostikova, in vetta a 27 anni nel 1999, e dalla cilena Maria Ibarra Letelier, salita nel 2006.
 
«La cima è molto esposta - ha raccontato Tamara Lunger al sito specializzato montagna.tv - e l’ultimo tratto roccioso è molto pericoloso. Non ci si può permettere di fare errori. Ma il tempo è stato bellissimo. Sono felice di aver fatto il mio primo ottomila, ho imparato molto da questa esperienza».
 
Tamara aveva già tentato la cima il 16 maggio, ma aveva dovuto fare i conti con condizioni fisiche non ottimali e anche Dawa Sherpa, che l’ha accompagnata in vetta, ha preferito rientrare al campo 3, a 7.400 metri di quota, per non rischiare. Il 20 maggio la coppia è ripartita dal campo base, sfruttando una finestra di bel tempo. A mezzanotte del 22 maggio la partenza dal campo 3, che si è conclusa positivamente 10 ore e mezza più tardi: la Lunger ha percorso la via normale sfruttando le corde fisse. Con lei, sulla vetta, c’erano altre nove persone. L’alpinista di Cornedo a causa delle temperature particolarmente basse è dovuta ricorrere a 8.100 metri di quota all’uso dell’ossigeno.

 La conquista del Lhotse è un sogno che parte da lontano e ha un padrino d’eccezione: il fuoriclasse bergamasco Simone Moro. Moro è sposato con la bolzanina Barbara Zwerger, climber eccellente ed ex insegnante di Tamara. Da qua è nata l’amicizia che ha spinto la Lunger a bussare alla porta di Moro: «Mi porti con te?». L’alpinista bergamasco l’ha presa in parola e lo scorso hanno Tamara ha seguito Moro nella spedizione che li avrebbe dovuti portare sulla vetta del Cho Oyu: una meta rimandata a causa di problemi burocratici per l’ingresso in Tibet. Ma proprio al termine di questo viaggio, Simone Moro ha avuto parole entusiaste per Tamara Lunger: «E’ lei il futuro dell’alpinismo femminile». Dichiarazioni che hanno acceso i riflettori sulla ventitreenne.
 
La giovane di Cornedo, dopo lo stop sul Cho Oyu, non ha desistito, ed è ripartita a fine marzo con Moro ed un altro top climber mondiale, il kazako Denis Urubko. Proprio Urubko e l’amico bergamasco avrebbero dovuto portare a termine una nuova via sul Lhotse, ma alla fine è salito solo il kazako, poiché Moro era si è dirottato sull’operazione di recupero di due salme. Lo stesso Moro è invece salito sul vicino Everest (quarta volta per lui) nei giorni scorsi. Tamara, per coronare il sogno di un 8.000, ha scelto invece il Lhotse, dal punto di vista tecnico uno dei più «facili» 8.000. Vista la caparbietà già dimostrata da questa giovane, si tratta probabilmente del primo tassello di un mosaico.
 
Tamara, studentessa presso la facoltà di scienze motorie ad Innsbruck (è ad un passo dalla laurea breve), è figlia d’arte: il padre, Hansjorg, è ancora oggi uno scialpinista di alto livello. La stessa Tamara si è dedicata a questo sport con risultati straordinari, tanto da vestire la maglia azzurra, ma la carriera è stata rallentata da qualche guaio alle ginocchia. Dotata di un fisico potente, la Lunger in passato ha praticato anche corsa, orienteering, slittino e lancio del disco (è stata vice campionessa italiana juniores). Poi è scoppiato l’amore per l’alpinismo, amore vero: «Adesso - ci aveva detto in un’intervista alcuni mesi fa - voglio pensare solamente alla montagna».
 

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