L’assessore Mussner: «Il centro di mobilità adesso va ripensato»

Il rifacimento della stazione pagherà l’assenza della funivia «Il futuro lo studieremo con la città e gli imprenditori»


di Robert Tosin


BRESSANONE. E adesso serve uno sforzo della città in tutti i suoi settori per trovare una soluzione. La bocciatura della funivia con partenza dalla stazione ferroviaria ha scombussolato progetti e investimenti già pronti a partire, quindi adesso più che mai Bressanone deve ritrovare una pacificazione interna e studiare davvero un piano strategico per il turismo. Le potenzialità ci sono, bisogna metterle in moto. Gli attori sono ancora tutti in campo, qualcuno più deluso degli altri, qualcuno più disfattista degli altri. Ma ci sono ancora tutti. Le ricchezze della città (turismo culturale, i musei, i monumenti, il centro storico, le ambizioni di centro congressuale) vanno sposate con quelle della montagna, che non avrà le caratteristiche di un Plan de Corones, ma che può ambire a diventare un traino importante per lo sci in inverno ma soprattutto per le escursioni d’estate. Alessandro Marzola lo ha ribadito anche ieri: non si tratta di amore nè di stoica resistenza. Fino ad oggi si è rimasti in piedi grazie alla Provincia, ma non si potrà andare avanti all’infinito. Servono investimenti che si possono fare solo se esiste un rilancio che produca i soldi per investire. I numeri sono chiari: entro il 2018 servono 11 milioni di euro per sistemare l’area e sul piatto, per ora, ce ne sono solo 2. A queste condizioni la Plose ha gli anni contati, 5 per la precisione. A meno che non intervenga un piano serio e concreto che rimetta in pista le risorse pubbliche e private. E dalla Provincia si attende la mano decisiva: i soldi “impegnati” per la funivia (20 milioni) devono restare a Bressanone per mettere la Plose nelle condizioni di rilanciarsi. Ma non come contributo una tantum, quanto piuttosto come base solida sulla quale avviare un progetto capace di attirare altri imprenditori.

L’assessore Florian Mussner è stato il primo sponsor della funivia.

Deluso, assessore?

Deluso e sorpreso, sia per Bressanone che per Maranza. Non me l’aspettavo proprio.

Cos’è successo, le funivie cominciano a fare paura?

No, è che questi temi sono stati affrontati emozionalmente. Guardi, io sono molto favorevole ai bus, ma non c’è dubbio che la funivia è molto meglio anche dal punto di vista ecologico.

Ma la Provincia a questo punto abbandona Bressanone al suo destino?

No, ho già parlato col sindaco e ora è necessario subito tornare a parlarsi. Anche con il mondo economico.

Ma i 20 milioni promessi per la funivia sono ancora a disposizione?

È presto per dirlo, per prima cosa è necessario sapere esattamente in che direzione andare e cosa serve per andarci. Poi saranno valutazioni che faremo assieme.

Il referendum ha cambiato bruscamente le carte in tavola anche per quanto riguarda il centro di mobilità.

Non c’è dubbio. Quel progetto nasceva considerando la presenza della funivia.

Oggi alcuni aspetti sembrano sovradimensionati. Si tratta di modificare il progetto oppure non se ne farà niente?

A questo punto sarà prioritario sistemare almeno il parcheggio visto che è in una situazione precaria. Per il resto è ovvio che qualcosa andrà cambiato, ma anche questo lo faremo solo dopo aver parlato con l’amministrazione per capire esattamente cosa serve.

Fantascienza pensare a una funivia con una stazione di partenza diversa?

Allo stato dell’arte non mi sento di escludere niente.

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