L’ex “figlioccia” di Stenmark ha cambiato la musica a Ortisei

Lotte Nogler, figlia di Ermanno il mitico allenatore del campione svedese, dallo sci è passata alle note Un anno fa ha aperto il Soviso, locale diventato subito il riferimento di quanti amano i concerti “live”


di Daniela Mimmi


ORTISEI. Prima che arrivasse lei con la forza di un ciclone, la Val Gardena era una valle ammantata di silenzio. Per carità, giustissimo sia così visto che parliamo di una località montana, dove sta nella logica della natura, che il silenzio faccia da... sottofondo, in questa sorta di contraddizione in termini. Ma qui parliamo di silenzio anche all’interno di locali pubblici nei quali un po’ di vita e animazione sembrano cosa buona e giusta. E allora, come si diceva, prima che arrivasse lei dominava il silenzio anche nei bar, cosa che obbligava i giovani, e non solo loro, a scavalcare passi e affrontare tornanti per sentire un po’ di musica. Poi lei, Lotte Nogler, ha aperto il Soviso, l’ha riempito di musica live e candeline, e da allora tutto è cambiato, e soprattutto in tanti l’hanno imitata. Adesso la Val Gardena è diventata una valle allegra e vivace, non più solo a dimensione di famiglia, ma anche di giovani, dove si ascolta musica dal vivo, di giorno, di sera, di notte, nei rifugi, nei pub e nei bar.

Il passato. Ex campionessa di sci, componente della Nazionale azzurra, istruttrice, sciatrice olimpica e tante altre cose ancora, Lotte Nogler ha appeso definitivamente sci gli al classico chiodo. E lo sci per lei è una tradizione di famiglia mica da poco: una tradizione cristallina, nel senso di coppe di cristallo... «Mio padre - sottolinea Lotte -, Ermanno, è stato allenatore della Nazionale di sci fino al ’68, poi è diventato l’allenatore personale di Ingemar Stenmark. Lo ha conosciuto quando era piccolissimo. Era ovvio per me fare gare di sci fin da bimba». Del resto, quando sei praticamente la “figlioccia” di un mito dello sci come Stenmark, cimentarsi sulle piste è il minimo.

Ma dopo le scuole superiori la scelta da affrontare non era semplice: studio o sci? Difficile fare entrambe le cose, e bene.

«Mia mamma aveva un salone di parrucchiera, così sono andata a lavorare da lei dopo essermi presa il mio bravo diploma. Ma non mi piaceva per niente fare la parrucchiera. Ho sempre preferito sciare e comunque devo ammettere che almeno il lavoro dalla mamma mi permetteva di continuare a sciare. Così non ho mollato il settore agonistico, ho vinto il campionato juniores di discesa libera, sono stata in Nazionale azzurra dal 1965 al 70 e alle Olimpiadi nel 1968».

Poi è arrivato l’amore, un turista milanese che le ha fatto girare la testa, con cui si è sposata e ha aperto un negozio di scarpe nel centro di Ortisei.

Le nozze. «Il nostro matrimonio è durato 8 anni. Quando è finito quello, dopo un po’, è “finito” anche il negozio. E a me è tornata la voglia dello sci. Così sono diventata responsabile del settore bambini della Scuola di sci di Ortisei e sono diventata anche la prima donna istruttrice di sci in Italia. Ripercorrendo i tempi per fissare date precise, dal 2002 e per 8 anni sono stata la direttrice di quella Scuola, poi ho pensato che era arrivato il momento di cambiare ancora».

Nel centro di Ortisei c’era un grazioso pub, centrale appunto ma in realtà un po’ fuori mano per quello che è il classico “flusso” turistico, era in una piazzetta in cui non passava mai molta gente e che anzi la gente neppure vedeva. E lì, lei si è messa di nuovo in gioco.

«Sono sempre stata un’amante della musica, anche perché in casa nostra c’era sempre musica. Mio padre suonava e comunque in casa si cantava sempre. Tutti noi, insomma, siamo stati impregnati di musica da piccoli. Musica e sci, verrebbe da dire... Infatti, mio fratello Walter suona nella band dei Westbound di Toni Pizzecco e Günther nei Mariachi Punch. Ovvio che nel mio locale non potesse mancare la musica. Anzi, quando ho visto questo pub, ho pensato subito che era perfetto per la musica live».

La novità. Il Soviso ha aperto i battenti il 7 dicembre dello scorso anno, giusto giusto un anno fa, e da allora è diventato il locale preferito da molti musicisti locali che coccolano Lotte per essere invitati a suonare lì. Al Soviso hanno mosso i primi passi i Nolunta’s, a cui Lotte piace fare da mamma. Lì, tra le belle pareti di legno scuro, alla luce dei lampadari liberty e delle candele, hanno suonato Agostino Accarrino e i suoi Friends, il trio di Lukas Insam, le band dei suoi fratelli, Westbound e Mariachi, Ivan Miglioranza, Renato Olivari, Roland Biscuola, M&M e tanti altri.

«Qui si suona di tutto perché a me e ai miei clienti piace tutta la musica. I concerti live in inverno sono il giovedì già nel pomeriggio, dalle 17 alle 20 e il venerdì dalle 19 alle 22. A quell’ora, purtroppo, la musica deve finire. Peccato, perché quando c’è buona musica suonata dal vivo e una bella atmosfera la gente non se ne andrebbe mai. Quest’anno ho aggiunto un’altra serata, il martedì, per le jam session».

Da quando c’è musica quel piccolo pub nella piazzetta in cui pochi passano è diventato il punto di ritrovo preferito e abituale di locali e turisti, e in molti l’hanno imitato. Ora, grazie a Lotte, quella che era la valle del silenzio è anche la valle della musica e dell’allegria.

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