La battaglia di un padre di Laives: «Nido negato a mia figlia»

La bimba ha un grave handicap e il medico consiglia l’inserimento all’asilo. L’assessore Volani: «La struttura è al completo, ma la piccola è la prima in lista»


di Antonella Mattioli


LAIVES. «Per la mia Francesca, invalida al 100%, niente asilo nido». Dopo aver bussato a tutte le porte Fabio Maddalena, residente a Pineta, sintetizza così la battaglia che assieme a sua moglie Marta sta combattendo per il riconoscimento dei diritti di sua figlia nata nel settembre del 2009 con un grave handicap. «La diagnosi esatta non c’è ancora - spiega - anche se il medico del reparto di genetica di Monaco sospetta la sindrome Pallister-Killian. che comporta un ritardo psico-motorio importante».

Maddalena e sua moglie in questi due anni hanno portato la bimba - la coppia ha altri 3 figli - dai migliori specialisti italiani e stranieri, fino ad arrivare a giugno al servizio di neuropsichiatria infantile di via Guncina. «Il dottor Angriman ha prescritto a mia figlia l’inserimento al nido, ritenendo che il contatto con altri bambini e insegnanti avrebbe stimolato e colmato parzialmente il deficit psico-motorio e di linguaggio di Francesca».

A quel punto è cominciata una nuova odissea. «A Laives l’assessore Volani ha bocciato la prima richiesta in quanto le graduatorie erano già chiuse e i posti esauriti». La famiglia sarebbe stata disposta a portare la bimba in un nido a Bolzano, ma a questa soluzione sono stati costretti a rinunciare in quanto avrebbero dovuto accollarsi l’intera retta.

«Però a Laives ci dissero che se alla piccola fossero stati accordati i benefici della legge 104, stata inserita di diritto al nido».

In ottobre la Commissione riconosce l’handicap grave e accorda i benefici della 104. I genitori pensano di aver vinto la battaglia, si sbagliano: la strada è ancora lunga. «L’assessore Volani mi ha comunicato che, nonostante la legge 104 e nonostante le promesse, a gennaio non sarebbe stata accolta al nido. Noi chiediamo che Francesca possa stare con altri bambini, non perché non sappiamo dove piazzarla -mia moglie al momento è a casa – ma perché questa è l’unica terapia possibile visto che per la sindrome di Pallister-Killian non esistono farmaci».

Ma com’è possibile che non si riesca a trovare un posto per la piccola Francesca?

«Non è possibile - dice l’assessore Volani - perché abbiamo 60 posti e 63 bambini, inoltre nella sezione dove dovrebbe essere inserita c’è già un bimbo con un handicap che richiede un’ attenzione particolare . La piccola è la prima in lista d’attesa: appena si libera un posto, quello è suo. Però non sappiamo quali saranno i tempi. Per questo, giovedì, al Comitato di gestione abbiamo affrontato il caso che mi sta particolarmente a cuore, visto anche il mio lavoro di educatore».

E cosa avete deciso? «Che in attesa che si liberi un posto possiamo trovare una soluzione alternativa con l’Elki: ho parlato con l’associazione, c’è piena disponibilità»

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