La Gardena Card soffre il maltempo e crolla del 23%

Inatteso tonfo dell’abbonamento per i trasporti pubblici Comploi: «Colpa della pioggia ma il progetto va avanti»


di Ezio Danieli


VAL GARDENA. La Gardena Card, un documento di mobilità per l'uso dei mezzi di trasporto pubblici (impianti a fune compresi) ha registrato, nel corso dell'estate, un tracollo. Ne sono state vendute poco più di 23 mila con una contrazione, rispetto all' anno scorso, del 23 per cento. C'è un senso di sorpresa e di scoraggiamento per l'esito dell'azione promozionale per "frenare" il traffico privato ma anche il netto convincimento che la Gardena Card deve essere riproposta anche l'estate prossima «perché è un'iniziativa valida - dice Charly Comploi che ne è il coordinatore - che punta a ridurre il traffico privato con un utilizzo ragionato dei mezzi di trasporto pubblico che funzionano in valle, compresi gli impianti a fune che sono aperti nel corso del mesi estivi. Questa estate è andata meno bene del previsto. Ma ci sono delle giustificazioni».

Charly Comploi mette in primo piano «le avverse condizioni del tempo che hanno spesso impedito agli ospiti di raggiungere le quote più alte anche nel periodo di alta stagione. Poi c'è da considerare anche la crisi finanziaria che ha frenato le spese in generale. Insomma le giustificazioni non mancano». La Val Gardena Card, valida dal 7 giugno al 12 ottobre, permetteva di esplorare le montagne a prezzi vantaggiosi, senza stress e senza fatica. Era valida per sei o tre giorni consecutivi e permetteva di usare illimitatamente tutti gli impianti di risalita aderenti che erano aperti nel periodo estivo. Per adulti la Card costava 79 euro (per sei giorni) o 60 euro (per tre giorni).I bambini fino a otto anni pagavano solo 5 euro, contestualmente all'acquisto della carta da parte di un genitore. Per i ragazzi fino a 16 anni la Val Gardena Card costava 57 euro (per sei giorni) o 43 euro (per tre giorni). Cifre non esagerate, certamente abbordabili. Ma le famiglie ospiti della Val Gardena nel mettere mano ai portafoglio hanno dovuto fare delle scelte: ecco dunque, che in presenza di troppe giornate di cattivo tempo, hanno preferito rinunciare al documento di mobilità e di spendere i quattrini in modo diverso. È una possibile spiegazione che trova d'accordo il coordinatore Charly Comploi. «Proprio le avverse condizioni meteorologiche sono la causa principale di una disaffezione verso la Gardena Card che non trova precedenti». C'è da aggiungere anche il fatto che la Card è stata poco utilizzata anche da chi abita in valle nonostante la sua convenienza. Ma i promotori dell'iniziativa, in primo luogo Gardena Marketing che la sostiene a spada tratta, non si fanno condizionare dall'esito poco brillante di questa estate. «Abbiamo già deciso di proporre il documento di mobilità anche la prossima estate».













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