l'inchiesta

La notte da incubo della turista. Sequestrata e violentata tre volte 

Gli ultimi due kosovari arrestati compariranno davanti al giudice venerdì mattina alle 11 per l’udienza di garanzia Le aggressioni sarebbero avvenute in auto, poi nella camera di albergo in cui alloggiava uno degli accusati e nel viaggio di ritorno 



BOLZANO. Una notte di violenza brutale. Una turista scandinava violentata per tre volte da tre kosovari: questa l’accusa che ha portato in carcere i tre uomini di 27, 26 e 22 anni. La notizia, trapelata lunedì, si arricchisce di ulteriori elementi. Il capo d’incolpazione è molto pesante: la Procura contesta non solo la violenza sessuale di gruppo, ma anche il sequestro di persona. Gli inquirenti sperano di riuscire a ricostruire quanto avvenuto la scorsa settimana in val Gardena anche sulla base delle immagini delle telecamere di sicurezza di cui è dotato l’albergo: dovrebbero essere depositate agli atti del procedimento entro oggi.

L’unico indagato in carcere a Bolzano (rispetto agli altri due che sono detenuti a Trento) ha preferito non rispondere alle domande della giudice Elsa Vesco, che però ha convalidato il fermo sulla base di indizi molto pesanti. Il giovane, un kosovaro di 27 anni, sostiene di non conoscere a sufficienza né la lingua italiana né quella tedesca. Il giovane ha preferito restare in carcere, piuttosto che raccontare quanto avvenuto la notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana. Gli altri due kosovari finiti in manette sono in carcere a Trento per evitare che i tre possano avere contatti tra loro e possano in qualche maniera concordare la versione dei fatti. L’udienza di garanzia nei confronti degli ultimi due arrestati è stata fissata per venerdì alle 11 in tribunale a Bolzano. Intanto i tre indagati sono stati messi a conoscenza della dettagliata denuncia presentata dalla turista violentata, una trentenne scandinava, che quella notte si è presentata in ospedale per farsi visitare ed ora è tornata a casa.

I dettagli che emergono sono agghiaccianti. La violenza di gruppo sarebbe avvenuta in tre fasi. La prima in macchina, a due passi dalla discoteca dove i protagonisti si sarebbero conosciuti. In seguito la donna sarebbe stata costretta a seguire un secondo kosovaro all’interno dell’albergo dove lavorava. Una scelta - dicono gli indagati - dettata dal freddo. Gli avvocati puntano sulle immagini delle telecamere dell’albergo: potrebbero rivelare se la donna fosse o meno sotto minaccia. In albergo la turista straniera sarebbe stata violentata nella camera dove dormiva il primo kosovaro arrestato. Un terzo episodio sarebbe poi avvenuto quando la vittima fu trasportata al suo albergo in auto. Poche ore dopo la donna decise di presentarsi in ospedale e di denunciare i fatti. MA.BE.













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