La novità: la tracciabilità di chi gioca e di chi vince
BOLZANO. Chi gioca, chi scommette e chi vince. Dovrà essere tutto tracciato. Lo ha chiesto con forza la Camera al governo Gentiloni. La relazione della commissione parlamentare antimafia ha riferito...
BOLZANO. Chi gioca, chi scommette e chi vince. Dovrà essere tutto tracciato. Lo ha chiesto con forza la Camera al governo Gentiloni.
La relazione della commissione parlamentare antimafia ha riferito sullo status quo dell’azzardo in Italia. Settanta pagine. L’aula di Montecitorio, forte della relazione, ha approvato una risoluzione, prima firmataria Rosy Bindi (Pd), per impegnare il governo ad agire, e in fretta. Una trentina di punti per tentare di sistematizzare una materia giuridica complessa, che coinvolge azzardo, criminalità, associazioni di stampo mafioso, erario, fiscalità ecc. Perché togliere le macchinette di certo non può bastare. Sanzioni penali più elevate, liceità delle intercettazioni telefoniche e telematiche nelle indagini, tempi di prescrizione più lunghi per chi delinque perché in quest’ambito le indagini sono lunghe e complicate, attenuanti specifiche per chi è affetto da gioco d’azzardo patologico, previsione di strumenti straordinari analoghi al Daspo (Divieto di accesso alle manifestazioni sportive) per chi esagera nelle puntate o “travia” i minori. Insomma, il divieto di accedere alle sale gioco.
Una vera e propria novità, se il governo decidesse di recepire la risoluzione parlamentare, riguarderebbe la tracciabilità delle vincite al gioco.
Al punto 21 delle richieste al governo, la risoluzione Bindi chiede: «Al fine di ovviare alle caratteristiche di anonimato insite nei ticket rilasciati dalle videolottery (Vlt) al termine delle sessioni di gioco prevedere le opportune soluzioni tecniche tese a collegare indissolubilmente ogni operazione di cashout (pagamento della vincita, ndr) al nominativo del soggetto che ha provveduto ad avviare la sessione di gioco e che ha effettuato la vincita». Una opzione percorribile, comunque meritevole di ulteriore approfondimento, è anche quella di «consentire il gioco sulle Vlt solo a chi risulti in possesso di un titolo di autorizzazione di gioco (sotto forma di ticket o card) rilasciato dal responsabile di sala a fronte dell’esibizione di un valido documento di riconoscimento, non solo al fine di accertare la maggiore età ma anche per la conservazione dei dati anagrafici». Il ticket, cui dovrà essere attribuita una validità limitata nel tempo al fine di evitare possibili abusi, «dovrà consentire al giocatore di provvedere alla ricarica dello stesso esclusivamente attraverso il versamento del corrispettivo in contanti nelle mani del responsabile di sala». Ogni ricarica e vincita «sono memorizzate nel ticket e, al termine della giocata, solo il soggetto a cui il ticket è stato rilasciato è titolato a monetizzare in contante l'eventuale cashout».©RIPRODUZIONE RISERVATA