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La protesta degli ipovedenti «Via Resia troppo pericolosa»

BOLZANO. Gli ipovedenti chiedono al Comune di prestare più attenzione alla loro sicurezza nel quartiere di Don Bosco. Lo fanno attraverso la consigliera di Circoscrizione Monica Bancaro che alla...



BOLZANO. Gli ipovedenti chiedono al Comune di prestare più attenzione alla loro sicurezza nel quartiere di Don Bosco. Lo fanno attraverso la consigliera di Circoscrizione Monica Bancaro che alla prossima di riunione di Quartiere illustrerà un programma di interventi. «Presenterò un promemoria per migliorare la situazione. Gli altri rioni hanno lavorato molto nell’abbattimento delle barriere architettoniche per ipo-e non vedenti, noi invece siamo rimasti indietro». Quali sono, dunque, i punti più critici che saranno discussi nella seduta di dopodomani alle 17? «Prima di tutto dovremo parlare di via Resia. La strada, pur essendo una delle più trafficate della città, è totalmente sprovvista di cicalini semaforici. È presente solo un dispositivo all’incrocio con via Piacenza, ma non c’è nulla che aiuti alle altre intersezioni con via Bari, Via Sassari e via Milano. È un problema anche per i nuovi rioni di Firmian e Casanova. Chi abita in quelle zone transita molto spesso in via Resia».

Bancaro punta ai cicalini di nuova generazione. «L’esempio lo troviamo in via Palermo. Si tratta di tecnologie avanzate che hanno sostituito l’allarme sonoro sempre presente allo scattare del verde. Ora, infatti, va richiesto passando la mano sul dispositivo. Un modo questo per offrire un servizio mirato ed evitare che chi abita in prossimità dell’incrocio debba continuamente sentire il segnale».

Nella nuova piazza Don Bosco, intanto, dovrebbe arrivare un percorso tattile. «Una volta che avremo ultimato quell’opera potremmo davvero dire di essere all’avanguardia. Adesso, però, è necessario aprire un discorso approfondito anche sulle piazze. Non avendo il marciapiede, rappresentano un pericolo in più. A Bolzano sono diverse a non avere alcun riferimento per gli ipovedenti. Penso, per esempio, a piazza Matteotti o piazza Mazzini. C’è ancora moltissimo da fare in tutta la città per aumentare la sicurezza». (a.c.)

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