La Provincia batte cassa da Saccomanni

Oggi vertice a Roma con il ministro dell’economia. Durnwalder: «Vogliamo i tributi locali e lo sblocco di 200 milioni»


di Massimiliano Bona


BOLZANO. L’aria che tira a livello nazionale per le autonomie speciali non è certo delle migliori. E questo nonostante la Svp si senta al riparo da eventuali brutte sorprese per i buoni rapporti con il premier Letta, pronto a discutere con la Provincia della competenza primaria sui tributi locali, del gettito Imu da affidare ai Comuni e dell’aggiornamento dell’Accordo Milano su patto di stabilità e compartecipazione al risanamento. Durnwalder, ieri, è stato chiaro: «Chiediamo al Governo di sbloccare risorse per circa 200 milioni di euro rimaste congelate negli ultimi anni, di ritirare i ricorsi pendenti ma anche di darci competenze primarie in materia di tributi locali, con la possibilità di agire retroattivamente».

Il vertice a Roma. Di questo e altro si discuterà oggi alle 15 a Roma in un incontro con i presidenti delle altre Regioni convocato dal ministro dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Saccomanni, che con ogni probabilità - almeno questo è il timore dei nostri stessi assessori - chiederà nuovi sacrifici proprio alle speciali. La giunta altoatesina sarà rappresentata dall’assessore Bizzo. Ieri nel frattempo è arrivato a Roma il direttore della ripartizione finanze Eros Magnago che ha partecipato ad un incontro tecnico. Il tema principale in agenda è la conversione in legge del decreto 102/2013 sull’Imu. Bolzano sta lavorando alla stesura di un testo unico con Trento, per ottenere la competenza primaria - e sganciarsi così da Roma - in materia di tributi locali.

Statuto da modificare. Fin dai primi incontri con il premier Letta e il ministro alle Regioni Delrio la Provincia aveva puntato a definire alcune questioni chiave per il futuro finanziamento dell'autonomia: il memorandum sottoscritto in agosto dal Presidente della Provincia e dal Presidente del Consiglio prevede infatti la possibilità di affidare direttamente ai Comuni il gettito Imu ma anche la rivisitazione dell'Accordo di Milano per rafforzare il ruolo della Provincia nella gestione delle entrate tributarie. La giunta provinciale, in vista della conversione in legge del decreto 102/2013 ("Disposizioni urgenti in materia di Imu, di altra fiscalità immobiliare, di sostegno alle politiche abitative e di finanza locale, nonché di cassa integrazione guadagni e di trattamenti pensionistici"), ha deciso nella seduta di ieri di appoggiare la presentazione di un emendamento che chiede la competenza della Provincia - e lo stesso vale per il Trentino - sui tributi locali.

Un intervento che andrebbe a modificare il titolo VI (art. 80) dello Statuto sulle competenze della Provincia in materia di finanza locale. «Vorremmo arrivare - ha proseguito Durnwalder - con una proposta uguale a quella trentina».

Il patto di stabilità. Parallelamente proseguono gli incontri dei tecnici per attualizzare l'Accordo di Milano, anche alla luce delle sentenze della Corte costituzionale, rispetto ai vincoli sul patto di stabilità (che negli ultimi anni ha visto bloccate risorse per circa 200 milioni di euro) e sulla compartecipazione della Provincia al risanamento del deficit pubblico.

L’Accordo di Milano ha anticipato molti cambiamenti ma non si è arrivati alla sua completa applicazione: con una nuova intesa (che tenga conto delle promesse fatte dal premier Letta a Bolzano) la Provincia potrà usare il bilancio come strumento delle politiche di sviluppo e dcrescita. In questo modo, ha ricordato Durnwalder, «vogliamo dare certezza alle entrate della Provincia, partecipare al consolidamento del bilancio statale con l’assunzione di nuove competenze e ampliare gli spazi di autonomia tributaria».

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