La Provincia paga chi assume laureati

Ingegneri, architetti, scienziati e designer: per due anni metà dello stipendio va sul conto dell’amministrazione pubblica


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Per ogni nuovo assunto in possesso di alta formazione tecnico-scientifica in architettura, biologia, biotecnologia, chimica, informatica, matematica, design, farmacia, fisica, ingegneria, scienze e tecnologie, e statistica, la Provincia pagherà la metà dello stipendio per i primi due anni di contratto. Per quest’anno è stata già stanziata una spesa straordinaria di 1,6 milioni di euro.

Più che una spinta è un’iniezione di adrenalina, quella che la giunta provinciale ha dato ieri al rilancio dell’economia altoatesina, che nelle chiusure degli ultimi tre semestri era rimasta parcheggiata intorno allo zero. Rilancio che passa da un programma specifico votato a premere, e quindi investire, sull’innovazione.

Da dove iniziare quindi? Dalla materia prima, che non sono i computer, ma le teste pensanti. Le stesse che negli ultimi anni hanno preso il largo entrando nelle statistiche della “fuga dei cervelli”, ma anche tutti i giovani che hanno scelto di studiare lontano da casa, e una volta terminato l’iter formativo (spesso anche con il contributo della stessa Provincia), hanno scelto di restare “lontano” oppure andare a piantare le tende altrove, ma non in terra natìa.

Il risultato di questo smottamento di competenze è lampante nelle statistiche: mentre in Lombardia ci sono 0,84 occupati altamente qualificati su mille, in Alto Adige ce ne sono solo 0,25; dato che ci consegna il titolo di fanalino di coda del Nord-Est, dopo il Trentino che ne ha quasi il doppio (0,47) e il Veneto che invece sale ancora a 0,60. Ecco quindi la necessità di dare un impulso alle assunzioni di personale qualificato, anche in vista della realizzazione del parco tecnologico, e secondo la strategia di trasformare la provincia di Bolzano in una regione ad alto contenuto di ricerca e innovazione.

«Il piano è aperto anche a chi ha conseguito un dottorato di ricerca sia in Italia che all’estero - specifica il presidente Arno Kompatscher - e che possegga cinque anni di esperienza professionale». Attrarre chi è “fuggito” è uno degli obiettivi, «Vogliamo dare un’occasione a chi ha trovato delle condizioni favorevoli all’estero, di rientrare e portare le conoscenze tecniche che ha acquisito per trasformarle in ricchezza per il territorio, e al contempo frenare ulteriori partenze, che continuano ad essere numerose». La scadenza per presentare la domanda è il 30 settembre. L’unico vincolo imposto alle imprese è quello della creazione di nuovi posti di lavoro, «il contributo non verrà erogato in caso di sostituzione di personale, ma solo per aumenti di organico». L’obiettivo è duplice: per i giovani, favorire l'occupazione in Alto Adige; per le imprese, premere sull'innovazione con l'arrivo di nuovi cervelli. E proprio dalle imprese arriva l’applauso alla scelta strategica, per bocca del presidente di Assoimprenditori Stefan Pan, che in serata ha commentato: «Favorire l’inserimento lavorativo di personale altamente qualificato significa sostenere la creazione di posti di lavoro di livello elevato e supportare le imprese nella loro crescita qualitativa. Abbiamo sempre detto che l’innovazione si fa nelle aziende. Siamo contenti che la Giunta provinciale con questa misura abbia dimostrato di condividere questa impostazione». E soprattutto abbia scelto la via del contributo mirato, «I contributi in questo modo vanno alle realtà che creano valore aggiunto e non vengono distribuiti a pioggia».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità