La rissa tra immigrati prosegue in ospedale

Violenta colluttazione tra peruviani e albanesi ieri mattina in zona industriale Secondo round al Pronto soccorso, dove si sono ritrovati per farsi medicare


di Riccardo Valletti


BOLZANO. Ancora non sono chiare le ragioni della violenta rissa che si è scatenata ieri mattina verso le sei davanti all’imbiss di via Pacinotti, in zona industriale.

Ad affrontarsi e dandosele di santa ragione, da un lato c’erano tre peruviani e dall’altro due albanesi accompagnati da un macedone. Sono stati i passanti a dare l’allarme alla centrale di polizia, che ha immediatamente inviato una volante. All’arrivo degli agenti, il gruppo dell’est europa si era già volatilizzato, mentre i sudamericani si avviavano verso l’ospedale senza fornire molte spiegazioni dell’accaduto.

Sembrava che le cose si fossero risolte, quando è arrivata la sorpresa all’ingresso del pronto soccorso dei peruviani, che in coda davanti a loro si sono ritrovati gli stessi tre “avversari” che avevano avuto la stessa idea di andarsi a far medicare le ferite rimediate durante la colluttazione della mattina.

La calma è durata un battito di ciglia, sono bastate due parole di troppo e uno sguardo di traverso per ridare il via alle danze: e il pronto soccorso si è trasformato in una scena da saloon, con sedie che volavano e una scazzottata generale totalmente incurante della presenza di altri pazienti e malati in coda per ricevere le cure dei medici.

Immediatamente ma non senza qualche difficoltà, la rissa è stata sedata dall’intervento congiunto dei poliziotti e carabinieri di presidio in ospedale, che non hanno potuto far altro che ritirare i documenti di tutti e denunciarli per rissa e danneggiamenti. Una volta separati, inoltre, avrebbero continuato a minacciarsi da entrambi i lati, promettendosi lo scontro finale non appena si fossero create le condizioni.

Non sono ancora stati resi noti i motivi di tutta questa violenza, ma sembrerebbero abbastanza di poco conto da lasciare aperta l’ipotesi dell’aggravante dei “futili motivi”, appunto, da aggiungere alle denunce.

Tutti e sei resteranno a piede libero in attesa della decisione dell’autorità giudiziaria.

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