La Svp a muso duro contro FdI «Fuori dalla giunta regionale» 

Lo scontro. Cia ha aderito al partito di Giorgia Meloni: «Mi dimetterò. Per coerenza, non perché me lo impongono» La Stella Alpina: «Con quel movimento per noi è impossibile collaborare». Urzì: «La Lega da che parte sta?»



Bolzano. Fratelli d’Italia non farà parte della giunta regionale. Il suo posto resta l’opposizione. L’ingresso del trentino Claudio Cia (Agire) nel partito di Giorgia Meloni non si è tradotto in un cambio di maggioranza politica ai vertici della Regione. Claudio Cia si dimetterà dalla giunta. Uscirà prima che la Svp ne ottenga in qualche modo l’estromissione. Si conclude così la vicenda aperta il 26 dicembre dall’annuncio che Cia, assessore regionale agli Enti locali, ha aderito a Fratelli d’Italia, partito finora rappresentato solo da Alessandro Urzì, consigliere e coordinatore regionale di FdI.

La Svp aveva reagito immediatamente, mettendo in chiaro il veto alla presenza di Fratelli d’Italia in giunta attraverso un semplice meccanismo di adesione di Cia al partito. Ma Cia ha anticipato le mosse, annunciando le dimissioni dalla giunta. Ieri lo ha ribadito, mentre la Parteileitung della Svp discuteva il caso: «Ho messo subito a disposizione il mio mandato e lo confermo: mi dimetterò dalla giunta. Lo farò per coerenza, non perché me lo chieda o lo imponga la Svp. Nel mio intervento in aula, quando si discuteranno le dimissioni, mi toglierò qualche soddisfazione». Cia precisa di non essersi ancora dimesso «per non mettere in difficoltà la maggioranza di cui ho fatto parte fino ad ora: il consiglio regionale va convocato entro 15 giorni dalle dimissioni, ho voluto dare ai partiti il tempo per concordare il mio sostituto. In ogni caso mi dimetterò entro il 20 gennaio, quando è prevista la prossima seduta del consiglio regionale».

La Svp ha ribadito ieri il veto. «Nel nostro partito è opinione comune che Fratelli d’Italia non possa fare parte della giunta regionale. Sappiamo che da sola la Svp non ha la maggioranza dei voti in consiglio regionale, ma cerchiamo una soluzione con la Lega e il vicepresidente regionale Maurizio Fugatti», così il segretario organizzativo Stefan Premstaller, che aggiunge, «A livello personale i nostri assessori hanno lavorato bene con Claudio Cia, ma il tema è Fratelli d’Italia e la nostra indisponibilità a collaborare con tale partito». Giuliano Vettorato, neo commissario provinciale della Lega ne ha parlato ieri con il collega trentino Diego Binelli. «Il caso è risolto. Cia si dimetterà», così Vettorato. Per la sostituzione di Cia è circolato, tra l’altro, il nome dell’attuale presidente del consiglio provinciale di Trento Walter Kaswalder (Autonomisti popolari- Fassa). Potrebbe farsi avanti anche il Patt, che appoggia dall’esterno la maggioranza regionale. Urzì commenta: «Questo episodio dimostra quanto esista una pregiudiziale di ordine ideologico da parte della dirigenza della Svp, che non riguarda nemmeno più le persone, ma solo un rancoroso arroccamento in difesa. È evidente come la Svp non ami interlocutori con la schiena dritta. Quanto alla Lega, avrebbe la necessità di chiarire se intenda ribadire l’alleanza solida di centrodestra, che esiste a livello nazionale, o preferire schemi diversi a livello locale, facendo scegliere ad Achammer e Kompatscher gli interlocutori di volta in volta più comodi, compreso il Pd come si è visto nel Comune di Bolzano».

Nei giorni scorsi il presidente Arno Kompatscher aveva dichiarato: «Non si può fare come se niente fosse. La posizione di Fratelli d'Italia su minoranze ed autonomia non sono conformi a quelle della maggioranza». E l’Obmann Philipp Achammer aveva rincarato: «Non ci sarà alcuna rottura di tabù sottobanco. Abbiamo sempre tracciato una linea di chiara distanza da Meloni ed i suoi seguaci». FR.G.

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