La Svp: «Ora fatti concreti o Spagnolli va a casa»

Mayr, il capogruppo della Stella alpina «Ci sono troppe divisioni in maggioranza Bisogna decidere subito le due-tre cose da fare di qui alla fine del mandato»


di Paolo Campostrini


BOLZANO. «Si faccia una domanda...». Prego. «Chi ha più spesso lasciato solo il sindaco, noi della Svp o i Verdi? O lo stesso Pd, che una volta gli dice sì, un'altra ni e un'altra ancora no?». Ma allora, il vostro Ladinser che dice che la giunta è ferma? Georg Mayr, capogruppo Svp in Comune, "Bozner" ma Bauernbund della prima ora, un figlio (Hannes) nella segreteria dei Verdi, si schiarisce la voce, perché l'argomento è delicato: «Klaus ha parlato di giunta, non di sindaco. E direi che anche lui, a questo punto dovrebbe fare autocritica».

Come dire: a volte il vicesindaco parla pro domo sua.

«Ma - aggiunge - la Svp dice chiaro e tondo che andando avanti così, si va a sbattere. Che una volta la Trincanato, un'altra qualcun altro in maggioranza, attaccano gli alleati. Quindi, o si fa subito un tavolo dei partiti di giunta per dire cosa vogliamo fare in questo anno che ci resta, oppure è il tutti contro tutti. La Svp parla chiaro: non abbiamo più una visione comune. Diamocela».

In sostanza la Stella Alpina non prende le parti del sindaco o del suo vice in questi sfrigolii estivi tra i due, ammette che c'è anche del personale nella questione ma pure che gli ondeggiamenti della maggioranza vanno bloccati. E che il sindaco deve subito convocare un vertice per mettere in piedi un programma in cui ci sono "due o tre cose da fare subito".

Oppure che succede?

«Che la giunta rischia grosso».

Più che rischiare, il vostro Ladinser ha detto che "è ferma".

«E allora anche il vicesindaco dovrebbe fare autocritica. Ma questo non toglie il fatto che ci sono dei problemi. E che vanno affrontati. E lui fa bene a denunciarlo comunque. Invece mi sembra che molti accettino questo stallo. In cui molti assessori, ad esempio, dicono e fanno solo sui giornali».

Si riferisce a qualcuno?

«Mah, ad esempio alla Trincanato. Non voglio tornare sulla questione monumento. Lo sgarbo che ha fatto a noi consiglieri non invitandoci direttamente ma solo col pubblico, si commenta da sé. Penso al Museo civico. Lei critica noi ma poi al Museo è tutto fermo. E sì che dovrebbe occuparsene».

Pensa che tra voi e i Verdi o la sinistra le cose non vadano?

«Leggo molto di quello che dicono ma sento poco. Voglio dire che la mia porta è sempre aperta ma loro non bussano. Vorrei che dicessero a noi le cose che non vanno. E invece continuano a dire che siamo dei conservatori, che freniamo. Ma in fatto di frenate loro mi sembrano imbattibili».

E la Svp?

«Almeno ha il coraggio di dire che così non va. Che serve parlarsi tra noi, non solo sulla stampa».

Ma non c'è appena stata una riunione di maggioranza?

«Sì che c'è stata. E sa di cosa hanno parlato? Di consulta giovani e di consulta immigrati. Sono questi i problemi più urgenti per Bolzano? A me pare di no».

E quali sono?

«Le grandi opere, la viabilità, i soldi che non ci sono. Ma dico: prima avevamo un Landeshauptmann che guardava Bolzano di traverso. E diceva: tanto loro litigano sempre. Ora abbiamo Kompatscher che invece ci è vicino, o almeno ci prova. E noi? Continuiamo a litigare. E quando andiamo, come Comune ai tavoli con la Provincia, chiediamo tutto e niente. E infatti non ci è arrivato ancora niente».

E che serve, battere i pugni sul tavolo?

«Non so se Spagnolli batta i pugni o no. So che su quasi tutto Verdi, sinistra e altri sono in disaccordo con gli altri che restano. Da Benko al traffico, all'economia. Non è la Provincia che ci deve dare, siamo noi che dobbiamo chiedere poche cose ma tutti insieme».

Cosa resta da fare al sindaco?

«Convocare subito un tavolo di maggioranza. Ma operativo, serio. Direi strategico. Con due, tre cose sul tappeto e basta. Chi ci sta lo dice, chi non ci sta anche. Senza dire sì e poi no sui giornali. O questa giunta recupera una visione comune di Bolzano o rischia grosso. E che non si dia la colpa a Ladinser se succede. O, quel che è peggio, a noi della Svp».













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