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Le “Poltrone lettrarie”. Iniziativa di “ViviMasodellaPieve”: chi vuole può leggere e registrare la pagina di un libro e condividerla con gli altri


Tiziana Carrozza


Bolzano. Nei 50 giorni di lockdown la città si è spenta all’improvviso, la normalità interrotta: negozi, locali, scuole, chiese, biblioteche, tutto chiuso. L’unico scenario possibile, una serie infinita di domande: ma la gente dov’è? Dove sta? Che fine ha fatto? Sembrava tutto immobile. Eppure niente si è mai fermato e se le vie del centro sembravano deserte, nei quartieri qualcosa continuava invece a pulsare. ViviMasodellaPieve, progetto di sviluppo di comunità, non si è mai fermato.

Rachele Sordi, educatrice della cooperativa “Officinevispa” , ha promosso una serie iniziative volte ad accorciare le distanze che il decreto “Io resto a casa” ha sentenziato. Una di queste è la “Sartoria social”, coordinata da Elisa Dalla Costa Brsuco, dove attraverso un canale youtube ogni settimana vengono creati videotutorial. I primi prodotti sono state le tanto sospirate mascherine, poi bandana e a seguire leggins. E mentre tutti gli italiani cercano una nuova quotidianità abbracciando e ascoltando con attenzione il segnale SOS che grida “Non arrendetevi, reinventatevi”, Rachele ci pensa e reinventa. Nasce così anche la “poltrona letteraria” che non vuol dire mettersi comodamente in poltrona a leggere un libro. È un percorso fatto di letture. Chi ha partecipato a questa iniziativa, ha potuto condividere la pagina più bella del proprio libro. E lo ha potuto fare nel modo più vivo che si potesse immaginare in tempi in cui anche l’immaginazione sembra essersi arrestata: con la voce. E così attraverso brevi registrazioni, grazie ad una piattaforma speciale, mix-cloud, ognuno si è dilettato a trasformare il proprio piccolo scorcio di libro in un file audio che ogni settimana ha bussato nelle case dei partecipanti per omaggiare ora questa, ora quell’opera letteraria.

Rachele Sordi ha fatto da regista a queste voci che raccontano spezzoni di libri, piccoli stuzzichini di arte, di opere classiche che in un momento storico come questo hanno lasciato aperto un dialogo. Molti bolzanini, aderendo all’iniziativa, hanno continuato a dialogare tra loro così come si fa in una comunità.

Le donne in particolare sono le protagoniste del salotto letterario. «Io non potevo correre né giocare, quando ero ragazzo . Quando fui uomo potei solo sorseggiare alla coppa, non bere, perché la scarlattina mi aveva lasciato il cuore malato. Eppure giaccio qui, blandito da un segreto che solo Mary conosce: c’è un giardino di acacie di catalpe e di pergole addolcite da viti , là in quel pomeriggio di giugno, al fianco di Mary, mentre la baciavo con l’anima sulle labbra, l’anima d’improvviso mi fuggì». E’ la voce di Antonella Lombardo, una delle partecipanti al progetto, è una voce che irrompe nel vuoto di una inaspettata quarantena, è una voce che rimbomba o bisbiglia, entra nelle case e, come se volesse confidare o svelare un segreto, dice: “Ci sono, mi chiamo “Antologia di Spoon River”, puoi leggermi e non ti deluderò” . E come questa, tante altre voci che in una situazione di silenzio e di smarrimento si sono fatte sentire. Le letture possono essere inviate fino al 6 maggio a: vivimasodellapieve@officinevispa.com o su what's app al numero 3341699344.













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