Lavagna e registro digitali Si parte dalle Superiori
Alle Kunter in tutte le aule un maxi-schermo multimediale e interattivo Compiti in classe, voti, assenze e giustificazioni: genitori informati in tempo reale
BOLZANO. È il primo istituto scolastico altoatesino ad entrare nell’era digitale 2.0. Si tratta del Wfo Kunter, ossia l’istituto tecnico economico di lingua tedesca. Nella rinnovata sede distaccata di via Cadorna, entrata in servizio soltanto da poche settimane, ogni singola aula è dotata di una grande lavagna elettronica multimediale. Non la proiezione sul muro dello schermo di un pc fisso o di un laptop gestito da una tastiera. Quella è preistoria. Qui è come avere davanti a sé un gigaschermo di uno smartphone collegato in rete. Grazie al quale si fa lezione e si correggono i compiti in classe, ma si gestisce anche il registro di classe. Non solo si è eliminata la carta, ma tutto è gestibile da remoto, dalla segreteria, dalla presidenza, da casa: presenze, assenze, compiti in classe, interrogazioni, correzioni, voti, professori, orari. È il grande fratello che sbarca nelle scuole. E d’ora in poi, per fare «blaum» o non studiare e riuscir a farla franca, ci sarà un’unica possibilità: diventare degli hacker professionisti.
Battute a parte, a mostrare con orgoglio le nuove costose dotazioni tecnologiche, ogni lavagna migliaia di euro, è la preside del Kunter, Barbara Pobitzer Stampfl. Nessuno, nelle scuole pubbliche altoatesine, ha a disposizione nulla di simile. Il Kunter lo ha in tutte le aule. Se in qualche scuola c’è qualche laboratorio con dotazioni da qualche centinaio di euro, qui ogni classe ne ha uno da migliaia. E non è solo amore del «modernismo» digitale.
Entri e alla lavagna sta una ragazzo. Scrive un sistema di equazioni dettato dalla prof di matematica. Ma per scrivere non usa un gesso. E per cancellare non si serve di uno straccio umido. E se, per caso, nel mentre, suona la campanella, non c’è mica problema. Chi fa le pulizie non rischia di cancellare la soluzione. Si salva la schermata e il giorno dopo si riprende. Lo schermo non è solo uno schermo touch. È in tutto e per tutto un potente calcolatore collegato in rete, interna e esterna. Si può accedere al web, guardare un video istruttivo su YouTube, mostrare slide di un powerpoint, generare un foglio excel condiviso. Le possibilità sono infinite. Perché questa non è una semplice lavagna digitale del tipo Lim, in uso in diverse scuole altoatesine, anche di lingua italiana. Qui siamo nel 2.0, nell’interattività totale. Questo già in aula. Ma poi ci sono il front e il back office. Perché il registro di classe è elettronico. Si fa l’appello e in tempo reale amministrazione e preside sanno quanti e quali alunni sono presenti, chi andrà in mensa, chi è giustificato. Se qualcuno è assente parte un sms per i genitori: sapete che vostro figlio non è in aula? Se qualche prof si ammala o non è disponibile, la preside subito trova il sostituto, fra quelli che alla terza ora del tal giorno non hanno lezione. Il calendario di prof, lezioni e aule viene tenuto da un programma informatico. Sembran bruscolini, ma provate a gestire la logistica di 120 professori...
Per ora, da remoto agiscono soltanto i docenti. A breve, potranno farlo anche genitori e alunni. Questione di tempo, perché si devono testare i protocolli, nessuno nasce imparato. Per ora, i professori correggono i compiti da casa, possono compilare il registro, mettere i voti. I vertici dell’istituto possono controllare i temi delle lezioni, lo svolgersi del programma annuale. A breve, i genitori dell’alunno A o B potranno accedere da casa. Vedere quando c’è il compito in classe, quale il voto, dove gli errori.
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