Le imprese altoatesine: "Più fondi all'innovazione"

L'economia boccia la Provincia: mancano scelte coraggiose a favore di ricerca e Confidi


Mirco Marchiodi


BOLZANO. L'economia torna all'attacco sul bilancio provinciale: «Sappiamo che per il 2011 è ormai tardi - si rammarica il presidente del Wirtschaftsring, Christof Oberrauch - ma contiamo almeno di convincere la politica ad un cambio di mentalità per il futuro, senza il quale sarà sempre più difficile mantenere competitivo il sistema Alto Adige». Questa mattina i responsabili delle categorie economiche e dei sindacati sono stati convocati per un'audizione da parte della terza commissione legislativa che sta trattando la legge finanziaria e di bilancio. Torneranno sul tavolo tutte le questioni spinose sollevate più volte in queste ultime settimane, dai tagli sui contributi a fondo perduto all'economia alla richiesta di risparmio sui costi della macchina amministrativa (personale e burocrazia) e della sanità. «Siamo convinti - aggiunge il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan - che scelte strategiche difficili ma coraggiose verrebbero accettate dalla popolazione». RISPARMI SÌ, TAGLI NO Il presidente del Bauernbund Leo Tiefenthaler parla a nome di tutte le categorie: «È arrivato il momento di rivedere l'intero bilancio provinciale. I risparmi sono necessari, ma vanno fatti sulle voci giuste. La sanità serve a tutti, imprenditori compresi, ma è indubbio che la spesa per questo capitolo vada ridotta. Altrimenti i tagli imposti alle altre voci del bilancio continueranno ad essere più pesanti». Ribadisce il concetto il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan: «Bisogna saper innovare, ma questo vale anche per la Provincia. Le risorse sono destinate a ridursi, quindi bisogna fare delle scelte strategiche che in questo bilancio purtroppo non abbiamo visto: lo stanziamento per sanità e personale è aumentato, quello per gli altri capitoli è stato ridotto del 6%». Così Oberrauch: «Il taglio generalizzato del 6% senza fare scelte strategiche è stato irragionevole, il vero risparmio si fa sui capitoli di spesa più grossi, ovvero sanità e personale». Per Claudio Corrarati, presidente della Cna, «il taglio deciso sui contributi a fondo perduto a favore di un aumento del fondo di rotazione sposta risorse economiche dalle piccole alle grandi imprese». INVESTIRE SUL FUTURO Le categorie economiche concordano nell'indicare nella sanità e nel personale i capitoli su cui risparmiare maggiormente. Ma dov'è allora che bisogna investire? Corrarati non ha dubbi: «Bisogna dare lavoro alle imprese e quindi è importante continuare a puntare sui lavori pubblici, in particolare sul risanamento e sulla manutenzione degli edifici. Le altre voci centrali del bilancio devono essere quelle della formazione e dell'innovazione: più incentivi alla formazione continua e contributi sia per l'innovazione di prodotto che per quelle di processo». Sulla stessa linea Pan: «I fondi per l'innovazione sono leggermente calati rispetto al 2010. Così passa un messaggio sbagliato, servono decisioni più coraggiose». Walter Meister, presidente degli albergatori dell'Hgv, si lamenta per i tagli al turismo: «Sono controproducenti, così come è un errore ridurre lo stanziamento a favore di Alto Adige Marketing: la promozione del nostro territorio è centrale, con meno soldi a disposizione dovremo per forza rinunciare al marketing in determinati mercati». L'ACCESSO AL CREDITO Un tema centrale sarà quello dell'accesso al credito. Assoimprenditori, di concerto con le altre associazioni (esclusa l'Apa), ha elaborato una proposta per riunire i vari Confidi: «Si tratta - spiega Pan - di riunire i Confidi in un'unica struttura con però due fondi da gestire: uno dedicato alle grandi imprese e uno dedicato a quelle piccole e medie. In questo modo potrebbero essere considerate le specificità dei vari settori». Una proposta alla quale si riallaccia anche il vicepresidente dell'Unione commercio Dado Duzzi: «Siamo d'accordo, a patto che la prima valutazione resti di competenza delle singole associazioni di categoria. Ma ci preoccupa il fatto che non sia stato previsto lo stanziamento supplementare di 5 milioni per il Confidi che era stato promesso in caso di accordo sul Confidi unico». Chiude Corrarati: «L'aumento dello stanziamento per il fondo di rotazione non serve alle Pmi. Meglio ricapitalizzare i fondi rischi del Confidi e anticipare la liquidazione dei crediti delle imprese».

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