Lega e BürgerUnion, un consigliere «conteso» con i resti

Il Carroccio potrebbe perdere il terzo degli eletti, Martinelli Al suo posto Brugger, nonostante le sole 34 preferenze


di Giuseppe Rossi


MERANO. Le elezioni comunali del 10 maggio e la ripartizione dei seggi in consiglio comunale si tingono di giallo. Un giallo che però non assomiglia ai romanzi di Agatha Christie, ma più ai libri dello studioso matematico belga Victor D’Hondt. È lui ad aver inventato nel 1878 il metodo matematico per l’attribuzione dei seggi nei sistemi elettorali che usano il metodo proporzionale, adottato oggi in 13 dei 28 stati membri dell’Unione europea. Dai conteggi portati a termine dalla commissione elettorale centrale insediata per due giorni nel palazzo municipale di Merano, pare sia uscita una sorpresa difficilmente spiegabile, se non con l’astruso metodo D’Hondt.

La Lega nord, che era dato per certo avesse incassato due mandati pieni più un terzo grazie ai resti, pare ora debba lasciare il terzo posto, quello che andrebbe al candidato Karl Martinelli, alla BürgerUnion. Stiamo parlando di un partito che in città ha ottenuto 74 voti di lista e che, se l’indiscrezione fosse confermata, porterebbe in consiglio Josefa Brugger, che di preferenze personali ne ha ottenute 34. Per fare un paragone, la Lega ha ottenuto in tutto 1.102 voti, che equivalgono a due mandati pieni con un resto di 228 voti, il triplo di quelli conquistati dalla BürgerUnion. Se l’assegnazione del seggio fosse confermata alla BürgerUnion, cambierebbe anche la composizione linguistica del consiglio comunale, non più 16 ma 15 consiglieri italiani contro 21 tedeschi e non più 20.

Per la Lega nord e la sua leader Rita Mattei, questa assegnazione, se diventasse definitiva, si trasformerebbe in una beffa. La verità però, e con essa il dato reale finale, si saprà solamente il 25 maggio, all’indomani della celebrazione del ballottaggio tra i due candidati sindaco più votati domenica scorsa, Gerhard Gruber (Svp) e Paul Rösch (Verdi/Rösch).

A stabilirlo è la legge elettorale che disciplina i lavori della commissione centrale in caso di ballottaggio. Un assurdo comunque, in quanto gli elettori dovranno rimanere per due settimane con il dubbio, come pure i due candidati sindaco. Il metodo ideato dal matematico belga Victor D’Hondt, che in queste ore i leghisti meranesi stanno forse maledicendo, prevede che si divida il totale dei voti conseguiti da ogni lista per 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 nel caso meranese, ovvero fino al numero dei seggi da attribuire con i resti e che si assegnino i seggi in base ai risultati in ordine decrescente. Le schede valide di domenica sono state 15.737, che divise per i 36 seggi disponibili fissano a 437 il quorum per ottenere un seggio pieno. Ventinove dei 36 seggi sono stati attribuiti con i mandati pieni, i restanti sette con i resti usando questo complicato metodo D’Hondt. Se l’ingresso della BürgerUnion con i suoi 74 voti in consiglio comunale venisse confermato, la destra tedesca non farebbe altro che confermare l’esito delle elezioni di cinque anni fa, quando anche allora i consiglieri che entrarono in consiglio furono 3: due con i Freiheitlichen e uno con Südtiroler Freiheit. Questa volta ci saranno Christoph Mitterhofer (Südtiroler Freiheit), Otto Waldner (Freiheitlichen) e forse Josefa Brugger (Bürger Union).













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