Letti di “transito” alla Domus Meridiana
La proposta del direttore Maffeis per fronteggiare i casi di emergenza Obiettivo: dare una risposta temporanea a chi è stato dimesso dall’ospedale
LAIVES. Tecnicamente vengono definiti "letti di transito" e in altre realtà della provincia esistono da tempo.
A Laives se ne parla periodicamente e anche in occasione della recente campagna elettorale il tema è riemerso. In sostanza si tratterebbe di allestire, presso la casa per lungodegenza Domus Meridiana, almeno una camera per accogliere anziani e pazienti dimessi da qualche struttura sanitaria, ma non ancora in condizione di poter tornare in casa; o malati che, per il fine settimana, debbono essere sottoposti ad una terapia particolare oppure altri che.
Da qui l'idea della casa di lungodegenza Domus Meridiana, perché offre un servizio infemieristico 24 ore su 24. Una cosa però deve essere chiara: lungodegenza e ricovero di transito sono due cose diverse. La permanenza in una casa di lungodegenza non prevede scadenza; quella in un ricovero di transito invece sì. Spiega al riguardo Marco Maffeis, direttore della Domus Meridiana di via Sottomonte a Laives: «Prendiamo ad esempio quello che succede a Bressanone, dove spazi per il ricovero di transito ve ne sono più d'uno: lì, fatta la domanda per l'ammissione, viene valutato il bisogno del paziente e va dimostrata la temporanea impossibilità di assistenza da parte dei suoi familiari o dei servizi territoriali. Una volta accolta la richiesta, si può rimanere come ricovero temporaneo per un massimo di 30 giorni ed entro questo periodo, i familiari dell'ospite debbono organizzarsi per proseguire l'assistenza e la cura. La decisione in merito a un ricovero temporaneo di transito viene presa dal direttore sanitario della medicina di base, dopo la richiesta del medico curante o dell'assistenza infermieristica a domicilio.
Come detto, la formula del ricovero di transito in altre realtà già esiste, mentre a Laives si è ancora a livello di discussione.
Le idee concrete non mancherebbero e infatti Maffeis conta di parlarne al sindaco Christian Bianchi appena possibile, portandosi appresso anche un’ipotesi progettuale dell’architetto Boschetti che prevederebbe, con la spesa di due milioni e mezzo di euro, la realizzazione di una nuova struttura che sorgerebbe a fianco dell'attuale casa per lungodegenti Domus Meridiana. Questa soluzione consentirebbe di ricavare anche alcuni alloggi protetti per anziani.
L'idea sarebbe quella di ottenere dalla Provincia un angolo del vigneto di sua proprietà che fiancheggia via Sottomonte e confina con la Domus Meridiana per realizzare in quella zona l'ampliamento.
«La camera (o le camere) per il ricovero di transito - spiega ancora Maffeis - debbono rimanere sempre a disposizione, quando non occupate da qualche ospite di passaggio e dunque, non utilizzate per la lungodegenza. Anche dal punto di vista economico, conviene comunque molto di più una soluzione transitoria come questa che un ricovero ospedaliero o altro, proprio perché qui già opera personale specializzato.
L'idea dunque è lanciata e c'è pure una bozza di progetto: si tratta ora di crederci e iniziare il lungo iter per acquisire il terreno provinciale e quindi trovare i finanziamenti per costruirla.