Maestro accusato di pedofilia Undici famiglie parte civile 

L’udienza davanti al Gip. La posizione dell’insegnante elementare è processualmente sempre più pesante Il giudice ha concesso un rinvio sino a luglio per permettere alla difesa di valutare l’eventuale richiesta di rito abbreviato


Mario Bertoldi


Bolzano. Sono undici le famiglie che ieri mattina si sono costituite parte civile nel corso della prima udienza preliminare a carico del maestro elementare di Bolzano accusato di pedofilia per attenzioni morbose nei confronti delle proprie alunne. A costituirsi nel procedimento (con l’assistenza legale dell’avvocatessa Johanna Herbst di Egna) sono stati i genitori di undici bambine di otto anni che - secondo l’ipotesi accusatoria - avrebbero subìto toccamenti e palpeggiamenti morbosi da parte dell’insegnante. La posizione del maestro (che all’epoca dei fatti venne arrestato e posto ai domiciliari per un periodo prolungato) è molto critica in quanto agli atti del processo ci sono le immagini apparentemente eloquenti registrate nella classe in questione da alcune telecamere spia attivate dagli inquirenti dopo le prime segnalazioni. Preso atto della costituzione in giudizio delle undici famiglie, ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare Emilio Schönsberg ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore dell’insegnante che ha ottenuto un rinvio di alcune settimane per poter definire la nuova strategia processuale (a fronte delle parti civili costituite) e l’eventuale di richiedere un rito alternativo. L’imputato non ha a disposizione molte alternative. Se deciderà di non affrontare il processo con rito ordinario (anche se probabilmente a porte chiuse) l’unica strada alternativa reale appare quella del rito abbreviato che garantisce comunque all’imputato una riduzione netta di un terzo della possibile condanna. Appare molto più difficile, invece, percorrere la strada dell’eventuale patteggiamento in quanto per reati legati a forme di violenza sessuale il legislatore ha fissato il limite della pena concordabile a due anni, che molto difficilmente potrebbe essere considerata congrua dal pubblico ministero e dal giudice. La costituzione di 11 parti civili rende la situazione ancora più complessa e pesante per l’insegnante il cui avvocato difensore non sembra ancora aver chiarito se il proprio assistito abbia intenzione di dichiararsi innocente, negando qualsiasi risvolto di tipo morboso ai toccamenti, comunque documentati. Come detto, la prossima udienza è stata fissata a luglio. È possibile (ma non scontato) che la difesa dell’insegnante (sospeso da ogni incarico professionale) valuti anche la possibilità di offrire un risarcimento di tipo economico alle famiglie per agevolare un’eventuale ritiro della costituzione di parte civile. Una mossa che, di fatto, avrebbe come conseguenza il riconoscimento di proprie responsabilità in relazione alle accuse.













Altre notizie

Attualità