al quirinale

Mattarella premia Zaccaria: «Esempio per tanti ragazzi» 

L’undicenne scout di Laives impegnato nell’assistere gli anziani. Il nuovo Alfiere della Repubblica: «Non ho vinto io, rappresento solo i tanti giovani che fanno cose belle»



BOLZANO. Emozionato ma felicissimo per l’onore di essere stato invitato al Quirinale, ieri (24 febbraio) l’undicenne scout di Laives Zaccaria Dellai ha ricevuto dal presidente Sergio Mattarella l’attestato di Alfiere della Repubblica Italiana, conferito nel 2022 a una trentina di ragazze e ragazzi che rappresentano modelli positivi di cittadinanza e che sono esempi dei molti giovani meritevoli presenti nel nostro Paese. Accompagnato a Roma dal padre, Davide Dellai, e dal presidente nazionale dell’Agesci, Francesco Scoppola, Zaccaria è stato il terzo più giovane insignito quest’anno (come racconta: «Gli altri avevano 16-17 anni, impegnati nel volontariato in modo quasi professionale»). Questa la motivazione ufficiale, letta nel corso della cerimonia: «Per l’attenzione dimostrata nei confronti delle persone anziane anche attraverso l’ideazione di un fumetto che li vede protagonisti. Sul tema dello scambio intergenerazionale ha continuato a impegnarsi, coinvolgendo l’associazione di cui fa parte». Quando è arrivato nel salone delle cerimonie al Quirinale, rigorosamente in uniforme da scout, come precisa lui stesso, «mi sentivo un poco agitato. Non è una cosa da tutti i giorni, essere ricevuti dal presidente della repubblica. Non capita a tutti, non capita tutti i giorni. Non per nulla mi ha accompagnato il presidente dell’Agesci Scoppola, per rappresentare tutta l’associazione di cui faccio parte da quattro anni, da quando frequentavo la terza elementare». A colpire molto, in Zaccaria, oltre alla sua precoce maturità, è il rispetto che nutre per le persone in là con gli anni. I giovani, a suo dire, «si stanno distaccando dagli anziani, manca il contatto intergenerazionale. Per questo mi è venuta l’idea, che ho poi proposto ai vertici nazionali dell’Agesci, di fare qualcosa per loro. Volevo dare questo messaggio: quanto sia importante dare assistenza agli anziani».

Zaccaria racconta: «Già da piccolo ascoltavo i racconti di mio nonno, che purtroppo è deceduto. Raccontava e raccontava, e lì mi sono “innamorato” degli anziani». Prima della pandemia, aveva dato una mano alla casa di riposo di Laives. Quando in terza, da Lupetto, «mi è stato concesso di scegliere una specialità, un impegno per me a favore della comunità, mi sono accorto che, fra le 50 opzioni possibili, mancava quella per gli anziani. Allora mi sono attivato». E lo ha fatto con successo, visto che ora, a livello nazionale, l’impegno per gli anziani è diventata una delle opzioni possibili, per qualunque scout italiano. E il Quirinale ha riconosciuto l’impegno.

«Era la prima volta che vedevo Mattarella non in tv ma dal vivo, in un rapporto così stretto. Era davanti a me, a un metro di distanza». Prima di stringergli la mano e complimentarsi, il presidente «ha tenuto un bellissimo discorso. Ha detto che noi alfieri non siamo degli eroi, siamo solo dei ragazzi da prendere ad esempio nella quotidianità». Zaccaria tiene a rimarcare: «Questa onorificenza non l’ho vinta io, l’ho ritirata in rappresentanza di tanti altri ragazzi, che fanno cose belle». «Siamo sopraffatti, emozionati», chiosa papà Davide. «Come ha detto Mattarella, questi ragazzi non sono eroi, ma solo esempi di una nuova vita possibile, buona, dove ci si spende per il bene. Zaccaria non è nemmeno l’esempio più eclatante, ha solo avuto la fortuna di rappresentare tanti altri, che fanno del bene e danno a tutti noi speranza». DA.PA.













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