Maturità: si chiudono gli scrittiDopo il "quizzone" gli orali - SPECIALE

Terzo e ultimo scritto per i candidati altoatesini alle prese con gli esami di Maturità. Stavolta i ragazzi si cimenteranno con il cosiddetto ''quizzone'', un pacchetto di test che cambia da scuola a scuola



BOLZANO. Domani ultima prova scritta per i maturandi bolzanini che si troveranno di fronte al test pluridisciplinare o “quizzone”, come viene comunemente chiamato da qualche anno. Una roulette di materie: ogni classe, infatti, riceverà un terna di discipline con domande relative al programma. Venerdì, intanto, è stata la volta del tanto temuto tedesco: discordanti opinioni e sensazioni per via delle differenze dei testi fra gli istituti dato che la seconda lingua non prevede una traccia ministeriale unica. Stesso discorso, ovviamente, per il quiz di lunedì: materie scelte dalle singole commissioni di classe e difficoltà variabile. Gli studenti altoatesini, inoltre, sono gli unici in Italia a doversi sedere un’ultima volta al banco davanti ai fogli protocollati: per il resto della Penisola, infatti, la prova pluridisciplinare si è tenuta venerdì, quando i nostri ragazzi erano alle prese con la lingua di Goethe. Una volta terminate le prove scritte scatterà il via agli orali, ultimo scoglio prima del meritato riposo. Il calendario, anche qui, varia a seconda delle commissioni che, generalmente, hanno optato per l’ordine alfabetico con estrazione della prima lettera.
Gran parte dei maturandi, comunque, immagina quali possano essere le discipline d’esame nel compito di domani, ma nessuno se la sente di mettere la mano sul fuoco. Tra le più temute, però, troviamo latino e storia, mentre vengono considerate accessibili storia dell’arte e, in parte, filosofia.
Federica Tanganelli del liceo scientifico “Torricelli” mette le mani avanti: «Potrebbe uscire di tutto. Certo, ci sono buone opportunità che escano le materie che abbiamo fatto durante le simulazioni. Se proprio dovessi scegliere farei volentieri a meno delle traduzioni di latino. Ben vengano, invece, educazione artistica e scienze della terra. Speriamo, comunque, di replicare tedesco di venerdì che era piuttosto semplice». Della stessa opinione Martina Turatti: «Non mi auguro latino. Facile che arrivino delle domande di storia o filosofia: personalmente preferisco la seconda». Sarcastico Michael Santarossa: «Magari fosse davvero un “quizzone” o un gioco. Purtroppo c’è un poco di preoccupazione, ma la terna di discipline penso possa essere filosofia, storia dell’arte e scienze. Tutto bene, invece, con il tedesco: da madrelingua posso dire che si trattava di un testo facile». Stessa incertezza anche al classico “Carducci” dova Gabriele Giovannetti azzarda «biologia, matematica e latino. Mi piacerebbe, invece, trovarmi qualche domanda di storia. Per quanto riguarda il tedesco, invece, il grande dilemma è sempre legato alla grammatica, mentre sul contenuto, in generale, è andata bene anche se il testo, con la storia di un innamoramento tra ragazzi finito con la morte di lui, era un poco lugubre» scherza. Giacomo Raimondi e Alessandro Nardin si stanno preparando insieme alla prova dell’Itc “Battisti“. «Sicuro, ci capiteranno scienze delle finanze, informatica a matematica: un compito bello impegnativo. La più preoccupante, però, è sicuramente la prima. Tedesco? Lasciamo perdere visto che ci siamo trovati di fronte un testo filosofico di Erich Fromm, non proprio il massimo dell’accessibilità linguistica». Federico Massetti, invece, prova a indovinare la terna del liceo scientifico paritario “Rainerum”: «Direi filosofia, chimica e inglese. Si può fare bene». Chiude il giro di opinioni Vittoria Guarda: «Essendo allo scientifico mi aspetto che esca scienze della terra, la materia di indirizzo. Preferirei, invece, filosofia a storia, ma non si può mai sapere, probabile anche educazione artistica. Per tedesco, invece, ci hanno proposto un testo che riproponeva un ideale mondo di lentezza. L’unico problema era legato alla lunghezza dello scritto: eravamo abbastanza stretti con i tempi. Speriamo non sia così anche domani».

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