Mendicanti in piazza contro i divieti
Appiano: l’ordinanza impedisce di chiedere l’elemosina in tutto il centro. Gli accattoni: «La povertà non si può vietare»
APPIANO. Le parti, per una volta, si sono invertite. A scendere in piazza, contro il divieto di accattonaggio deciso dal Comune con un’ordinanza, ieri sono stati i mendicanti. Hanno distribuito volantini e raccontato le loro storie con uno slogan accattivante “La povertà non si può vietare”. I residenti, incuriositi, hanno ascoltato le loro storie e le loro ragioni. C’era Christopher, ingegnere nigeriano di 30 anni che da settembre fa la spola tra Appiano e Bolzano e dorme nell’ex stabilimento Lemayr, Kisly John, nigeriano di 24 anni di religione cristiana che è fuggito dai terroristi di Boko Haram, ma anche Solomo, elettricista nigeriano di 27 anni che fa la spola con Verona ed è costretto a chiedere l’elemosina perché non riesce a pagare l’affitto di 250 euro al mese. Oltre a loro, ieri mattina in piazza Municipio, erano presenti altri mendicanti, che però non hanno voluto metterci la faccia o raccontare la loro storia per paura di essere identificati o multati.
In base all’ordinanza firmata dal sindaco Wilfried Trettl - che si è sempre detto contrario al provvedimento - ai mendicanti è di fatto precluso l’accesso a tutto il centro di San Michele, o quasi, una situazione inaccettabile anche per la lista civica «Pro Appiano», scesa in piazza assieme ai giovani africani.
«Piantina del paese alla mano - sottolinea il consigliere comunale Felix von Wohlgemuth - il Comune di Appiano vieta di fatto di chiedere l’elemosina anche a chi non lo fa in modo aggressivo e tende semplicemente una mano ai passanti. Una situazione ai limiti dell’assurdo. La realtà è che i mendicanti danno fastidio e c’è chi non tollera nemmeno la loro presenza. Noi siamo scesi in piazza e abbiamo promosso una raccolta firme per dimostrare da che parte stiamo. E abbiamo scelto i più poveri».
Sulla stessa lunghezza d’onda Lucia von Mörl: «Come si fa a voltarsi dall’altra parte quando incontri qualcuno che tende la mano? Chiedono solo un po’ di rispetto ed è giusto darlo».
I mendicanti scesi in piazza ieri ad Appiano tengono a sottolineare che non lo fanno per scelta: «Se trovassi un lavoro lascerei volentieri la strada - racconta Christopher - ma non è così facile. In Alto Adige c’è ancora un certo razzismo. Sono nero e mendicante: sono ancora molti a girarsi dall’altra parte. Per mesi ho vissuto nell’areale ferroviario a Bolzano, adesso per fortuna almeno ho un posto caldo da Lemayr».
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