TRAGEDIA DI ZERMATT - L'OPINIONE

Messner: "Con quella tempesta senza un'esperienza estrema non hai scampo"

Il grande alpinista: "Forse la guida sperava di arrivare al rifugio. Morto lui poi gli altri probabilmente non sapevano cosa fare"



BOLZANO. «È una condizione che io ho vissuto almeno cento volte - racconta Messner - ma il problema è che se ti trovi in Antartide è grave, però non hai dei crepacci, mentre in montagna sì. Col vento forte e il freddo, come ho capito che è successo in Svizzera, se non hai un'esperienza estrema perdi la testa. La bufera ti butta giù e la morte è la conseguenza. Pensiamo che i vestiti, le scarpe e i gps che ci sono adesso ci rendano sicuri, ma la montagna è sempre pericolosa. Servono se puoi arrivare al riparo, ma se ti fermi non bastano come aiuto».

«In quelle condizioni - prosegue - per un pò si riesce a muoversi, poi non più, subentra la disperazione. Forse la guida sperava di arrivare al rifugio. Morto lui poi gli altri probabilmente non sapevano cosa fare». «Da decenni - conclude parlando in generale - gli incidenti in montagna sono più o meno lo stesso numero, un pò più sull'Himalaya, perché va più gente. È successo anche a un italiano nelle ore scorse, ma la sua tenda è stata portata via dal vento con lui dentro. Non poteva salvarsi».













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