Nasce l’associazione per le persone obese

Lucchin: «Il problema è sociale. Una patologia che costa all’Alto Adige 113 milioni di euro l’anno»



BOLZANO. Dopo cinque anni di fatiche nasce a Bolzano l’Asspo - l’associazione per il sostegno e la sensibilizzazione delle persone affette da obesità - guidata dalla presidente Stefania Bombonato, col sostegno esterno del servizio dietetica e nutrizione clinica dell’ospedale retto dal primario Lucio Lucchin.

«L’Alto Adige è agli ultimi posti nazionali per obesità al di sopra dei 14 anni e tra i 6 e 10 anni. Non bisogna però farsi ingannare dalle percentuali perchè le cifre ci dicono in termini assoluti che sono obese circa 36.447 persone con più di 14 anni, 11.951 persone dai 64 ai 75 anni e 1.979 bambini tra 6 e 10 anni. Il 70% di questi rimarrà obeso anche in età adulta. Il costo sanitario per la nostra provincia è di circa 51 milioni di euro/anno, quello sociale di circa 62 milioni di euro/anno che fanno un totale di 113 milioni di euro all’anno».

Il primario cita tra le principali cause che portano al fallimento della dieta in ordine: la colpevolizzazione eccessiva della persona sovrappeso, la sottostima delle calorie assunte, la sovrastima di quanto si brucia con lo sport, l’assunzione di cibo con intervalli superiori alle 5 ore oltre a dormire meno di 6 ore per notte. «La genetica è responsabile di circa un 30% del nostro peso in eccesso, ma il 70 % e determinato dai nostri comportamenti. devo dire poi che per ottenere un effetto della dieta a lungo termine bisogna mettere in preventivo alcuni anni di trattamento visto che l’obesità è una patologia cronica.

Ricordate anche che una regolare attività fisica aiuta a mantenere il peso nel tempo, più che a determinarne il calo, che fare tante diete è il modo migliore per diventare grandi obesi e che per il trattamento dei bambini obesi ci deve essere la disponibilità del coinvolgimento attivo della famiglia.

Va anche detto che in casi selezionati la chirurgia aiuta a perdere peso e a ridurre il rischio di diabete e la mortalità, che la fame fisiologica è sopportabile mentre quella che deve essere rapidamente soddisfatta è per lo più conseguenza di stati emotivi che devono essere trattati in altro modo. «Finalmente ce l’abbiamo fatta - conclude - la presidente - adesso abbiamo una nostra associazione. Speriamo di diventare sempre più numerosi per risolvere insieme i problemi di natura motoria, legati alla dieta ed alla psicologia. Al momento la nostra sede si trova presso l’Upad in via Firenze 51 ma chi vuole contattarci per farsi socio può rivolgersi a me (338/9181708)».













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